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“Una casa per Thanan”: numeri da record in Sardegna

Coinvolti oltre trecento studenti dell’istituto comprensivo di Samugheo.

12 gen 2015

Trecento studenti, centoventi insegnanti, sette Comuni coinvolti. Numeri da record per “Una casa per Thanan” , un progetto legato alla multiculturalità, all'educazione allo sviluppo e realizzazione di una mostra di manufatti creati dagli studenti sul tema “La casa nel mondo” promosso dalla sede Sardegna del NAAA.

Tutto è partito all’inizio di dicembre, quando Tonino Urru e Nella Soi hanno presentato l’iniziativa – che ha avuto il patrocinio della Regione – al collegio docenti dell’istituto comprensivo di Samugheo, che ha subito accolto favorevolmente e con grande entusiasmo l’iniziativa. Così il team composto, oltre che dai due responsabili, dalla psicologa Cinzia Flore, dalla segretaria Alessandra Madeddu, dalla responsabile Cooperazione e Sviluppo del NAAA, Paola Riccardi, ma anche da altre quattro professioniste e da numerosi volontari, si è subito messo al lavoro ed ha incontrato i bambini ed i ragazzi delle scuole di Samugheo, Allai, Ardauli, Busachi, Fordongianus, Neoneli e Ulà Tirso. E i giovani allievi sono rimasti entusiasti, realizzando decine di disegni e manufatti che, all’inizio del nuovo anno, hanno permesso al NAAA di allestire una mostra all’interno del salone parrocchiale di Samugheo. A tagliare il nastro, martedì 6 gennaio, c’era l’arcivescovo Ignazio Sanna, insieme al parroco don Alessandro Floris, al sindaco Antonello Demelas e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale.

Tantissimi i cittadini presenti alla cerimonia. “Abbiamo voluto presentare questo progetto – spiega Tonino Urru, il responsabile della sede Sardegna, aperta otto anni fa – a sfondo socioculturale al fine introdurre le nuove generazioni ad una buona conoscenza delle popolazioni che vivono situazioni di disagio e discriminazione nei Paesi in via di sviluppo. Grazie a “Una casa per Thanan” e alla mostra abbiamo voluto portare a conoscenza degli stili di vita appartenenti a culture differenti dalla propria e cominciare a costruire una strada verso la solidarietà culturale, in un viaggio attraverso America Latina, Est Europa, Asia e Africa. Siamo partiti spiegando qual è la condizione dell’infanzia nel mondo, spiegando poi ai ragazzi cos’è il sostegno a distanza, l’adozione internazionale e la cooperazione allo sviluppo”.

Oltre agli elaborati degli studenti delle scuole dell’istituto comprensivo di Samugheo, all’interno del salone parrocchiale era presente anche un’area narrativa, un vero e proprio salotto con oggetti provenienti da diversi Paesi del mondo, riservato alla lettura di fiabe per bambini e ragazzi. La mostra è rimasta aperta da martedì 6, giorno dell’Epifania, fino a domenica 11 gennaio, registrando il tutto esaurito sia al mattino che al pomeriggio.

“Un grazie a tutti coloro che hanno contribuito all’ottima riuscita del progetto – conclude Urru – in particolar modo agli insegnanti e, soprattutto, ai bambini ed ai ragazzi”.