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Veronika

Veronika
26 giu 2015

E’ trascorso un anno da quando la piccola Veronika è entrata a fare parte della nostra famiglia. E abbiamo pensato di scrivere la nostra storia. E’ stato un anno ricco di serenità e Veronika è entrata nel cuore di tutta la famiglia. La amiamo tantissimo. La nostra storia potrà sembrare simile a tante storie che abbiamo letto nei diari di viaggio di tante coppie che hanno intrapreso il percorso dell’adozione.

Anche il nostro racconto è pieno di emozioni, paure, lunghe attese, difficoltà ma alla fine quando guardiamo la nostra piccola negli occhi e ci sentiamo dire da lei "siete i genitori più bravi e belli del mondo!!! Vi voglio tanto bene. Staremo insieme per sempre!", ci rendiamo conto che tutto il percorso in salita per diventare genitori lo rifaremmo altre 10, 100, 1000 volte perchè siamo stati ripagati con una grande felicità e con il regalo più bello che potevamo desiderare. Diventare genitori adottivi richiede una grande forza, un grande spirito di accoglienza, vuol dire essere genitori SUPER. Vuol dire farsi carico e diventare custodi del passato del nostro futuro figlio, di cui noi non abbiamo fatto parte, ma che gli appartiene e non può essere dimenticato o cancellato.

Il cammino che ci ha portato alla realizzazione del nostro sogno ha inizio nel novembre 2011 quando abbiamo deciso di frequentare il corso organizzato dagli assistenti sociali della nostra zona per le coppie interessate a dare disponibilità all’adozione. Noi non lo sapevamo ancora, ma nostra figlia allora era già nata e proprio a novembre 2011 entrava in istituto. Un filo sottile del destino ci stava unendo. Otteniamo l’idoneità a settembre 2012 e dopo aver contattato alcuni enti della provincia di Torino, abbiamo deciso di dare il mandato al NAAA. Dopo i primi corsi e i primi colloqui, il NAAA ci contatta per comunicarci il paese di destinazione scelto per noi: la Federazione Russa. A febbraio 2013 ci contatta Marlene che sarà l’operatrice del NAAA che ci seguirà in tutto il percorso per la preparazione dei documenti, fino al rientro in Italia.

La Federazione Russa è uno dei paesi più difficili dal punto di vista della documentazione da preparare. Dovevano essere preparati e redatti in quattro copie, documenti sulla nostra salute, sulla nostra situazione economica, sulla nostra famiglia , sulla nostra casa. Ogni documento doveva essere redatto da un professionista del settore con l’autentica di firma in comune e tutti dovevano essere legalizzati in prefettura. Marlene ci aveva avvisati che i documenti dovevano essere presentati esattamente come richiesto in modo preciso e accurato e firmati tutti con la biro blu. A inizio marzo consegniamo il primo plico di documenti a Marlene che li spedirà in Federazione Russa. Dopo un paio di settimane, esattamente il 19 marzo, riceviamo una telefonata assolutamente inaspettata da Marlene.

Il primo pensiero è stato che avevamo sbagliato qualcosa nei documenti e invece venivamo contattati per un abbinamento. Al telefono Marlene non poteva darci nessuna informazione ma ci aspettava il giorno dopo alla sede di Ciriè. E’ come se nostro figlio fosse stato concepito in quello stesso momento, e ancora non lo sapevamo ma dovranno trascorrere esattamente nove mesi prima di poter portare a casa la nostra bimba. Ebbene sì il giorno dopo alla sede di Ciriè ci è stato comunicato che si trattava di una bimba di tre anni, la piccola Veronika.

Prima di farci vedere le foto della nostra piccola, ci sono stati esposti i suoi problemi di salute. Purtroppo fin dalla nascita Veronika ha avuto diversi problemi, labioschisi, gastroschisi e ritardo nello sviluppo psicofisico e celiachia. Noi non siamo medici e non sapevamo valutare in quel momento la gravità dello stato di salute della piccola. Finalmente ci mostrarono le foto della nostra piccola Veronika e da quel momento tutte le paure si spensero nel vedere una bellissima bambolina bionda con due grandi occhi azzurri che chiedeva solo di essere amata e accolta. Il 23 aprile siamo partiti per San Pietroburgo per conoscere la nostra piccola. La Federazione Russa prevede minimo tre viaggi. Il primo viaggio prevede l’incontro con la bimba, il secondo la sentenza in tribunale e il terzo finalmente si rientra in tre.

Il giorno dopo il nostro arrivo a San Pietroburgo, ci è venuta a prendere in albergo Svetlana, la referente del NAAA in Russia e l’interprete Alessia, per portarci a Svevolosghk alla "Casa del Bambino" per conoscere finalmente nostra figlia. Quanti pensieri si susseguivano nelle nostre menti nel tragitto di strada che ci separava dall’hotel all’istituto... SanPietroburgo è una bellissima città piena di monumenti, ponti e chiese, ma noi non vedevamo l’ora di conoscere Veronika.

La direttrice dell’istituto ci ha accolto con molto affetto, ci ha raccontato la storia di Veronika, dalla sua nascita all’arrivo in istituto. Il nostro cuore trepidava perché sapevamo che mancava poco e finalmente potevamo abbracciare la nostra piccola. Finalmente siamo stati accompagnati in una sala che loro chiamano la "sala della musica". Abbiamo aspettato 10 minuti e finalmente è arrivata. E’ molto intimidita e ci osserva incuriosita con i suoi grandi occhi azzurri. Abbiamo iniziato a giocare con le bolle di sapone e con i palloncini. E dopo la prima mezz’ora di giochi la piccola ha iniziato ad essere se stessa e ridere con noi.

Durante il primo viaggio gli incontri con la piccola Veronika sono stati 5 e ad ogni incontro ci sentivamo sempre più vicini a lei. Durante gli incontri abbiamo giocato tanto insieme e siamo anche usciti nel parco giochi dell’istituto.

Ci siamo accorti fin da subito che Veronika è una bimba molto dolce e cerca le coccole e i baci tra un gioco e l’altro. Ci ha stupiti molto la fiducia con cui si è affidata a noi, dandoci la mano e accompagnandoci ai giardinetti per giocare con lei. Pur essendoci la lingua diversa. Tra di noi c’è sempre stata un’intesa e una complicità.

Le piace anche molto andare semplicemente a passeggio tenendoci forte forte la mano. Le piaceva molto colorare. Il terzo giorno, al mattino la direttrice ci ha permesso di seguire la lezione di logopedia che Veronika segue tre volte alla settimana. La logopedia dovrà essere continuata anche in Italia. Abbiamo notato che ha molta voglia di imparare e esegue con molta attenzione tutti gli esercizi che le diceva di fare la logopedista.

Purtroppo il primo viaggio prevedeva delle visite mediche in una clinica di Mosca. A noi sembrava assurdo dover fare altre visite quando ne avevamo già fatte tante in Italia. Noi volevamo solo stare il più tempo possibile con la nostra bimba. Ma le regole della Russia sono queste e per portare a casa la nostra bimba dovevamo fare tutto quello che la referente ci diceva. Il momento del saluto è stato molto difficile, le abbiamo detto tramite la traduttrice, che le volevamo tanto bene e saremmo tornati presto a prenderla per portarla a casa.

Purtroppo non è stato così, una volta rientrati in Italia, i mesi passavano senza avere notizie sulla data dell’udienza. Ogni tanto telefonavamo a Marlene per chiedere notizie, ma anche lei purtroppo non sapeva nulla. Tramite il NAAA le abbiamo mandato una maglietta e un cuscino con la stampa delle nostre foto. Pensavamo che così si sarebbe ricordata di noi. Perchè purtroppo l’istituto non autorizzava telefonate o contatti con Skype.

Finalmente ad Agosto Marlene ci ha contattato, dicendoci che dalla Russia volevano altri documenti sulla casa e sul mutuo. Ci ricorderemo sempre che la settimana di Ferragosto eravamo in Piazza Castello a Torino per farci legalizzare i documenti in Prefettura. La piazza piena di turisti e noi con i documenti da legalizzare!!!

Finalmente a metà settembre ci contatta Marlene con la data dell’udienza che sarà a ottobre. Il 17 ottobre siamo ripartiti per San Pietroburgo. Pensavamo che la bimba non si sarebbe ricordata di noi visto che sono passati così tanti mesi e invece con nostra grande sorpresa ci ha accolto con grande emozione abbracciandoci forte forte. Ci hanno comunicato che la bambina spesso chiedeva di noi e guardava sempre le nostre foto che le avevamo lasciato durante il primo viaggio. Veronika è molto diversa rispetto al primo viaggio. Non è più intimidita da noi. Ride continuamente e vuole sempre giocare.

Ha tantissima voglia di imparare. Molto curiosa sulle cose nuove. E’ una bimba con una grande voglia di vivere e nonostante le sofferenze che ha avuto fin dalla nascita, affronta la vita con grande positività ed entusiasmo. Il 22 ottobre era fissata l’udienza in tribunale. La direttrice ci ha spiegato che dovevamo prepararci bene a tutte le domande che ci avrebbe fatto il giudice. Dovevamo essere bene preparati sulla storia di Veronika e sul suo stato di salute. Non avremmo dovuto avere il minimo di insicurezza durante le risposte.

Abbiamo studiato tutta la notte. Non potevamo sbagliare, dovevamo essere pronti. L’udienza in tribunale è stata un vero e proprio processo. La referente del NAAA non poteva essere presente. C’era il giudice, il pubblico ministero, l’assistenze sociale e la direttrice. L’udienza è durata tre ore. Tre ore di domande a cui abbiamo cercato di rispondere al meglio. Quando il giudice alla fine ci ha letto la sentenza di accoglienza della domanda di adozione siamo scoppiati a piangere.

Veronika adesso era veramente nostra figlia. Che emozione grande!!! Purtroppo non potevamo ancora portarla a casa, perché la Russia prevede un terzo viaggio. Però questa volta siamo rientrati in Italia con uno spirito diverso. Siamo genitori di una bimba bellissima!!! Il 13 di novembre siamo partiti per l’ultimo viaggio. Saremmo ritornati a casa in tre!!!

Il 14 novembre siamo andati all’istituto per l’ultima volta. La bimba ci è venuta incontro e non si è più staccata da noi. Non sappiamo come, ma sapeva che sarebbe venuta via con noi e la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Abbiamo vissuto insieme per dieci giorni in un appartamento in centro a Sanpietroburgo. Non vedevamo l’ora di tornare in Italia con la nostra piccola. Quando abbiamo preparato le valigie l’ultimo giorno, Veronika ha preso una busta di plastica, ha messo dentro i suoi giochi e l’ha portata vicino alle nostre valige. Non parlava ancora italiano, ma quel gesto per noi ha significato più di mille parole. Ci chiedeva di portarla a casa con noi.

Finalmente il 23 di novembre siamo tornati a casa tutti e tre. A un anno di distanza Veronika è cresciuta tanto, parla benissimo in italiano ed è piena di vita. Canta sempre anche appena sveglia. E’ un vulcano di energia. Volevamo cogliere l’occasione per ringraziare tutte le persone che abbiamo incontrato nel nostro percorso adottivo e che ci sono state vicine nei momenti più difficili. Grazie di cuore a tutti.

Martina, Danilo e Veronika