Dieci milioni di euro per le spese sostenute dalle famiglie dal 2012 in poi
In arrivo un emendamento alla legge di Bilancio: i soldi saranno aggiunti al fondo per le adozioni internazionali creato due anni fa
Dieci milioni di euro in aggiunta al fondo per le adozioni internazionali, destinati ai rimborsi e alle emergenze. Nei prossimi giorni dovrebbe essere discusso – e approvato – in Parlamento un emendamento sul tema. Il fondo per le adozioni internazionali è stato creato due anni fa, dotato di 15 milioni di euro per il 2016 e di 20 milioni per il 2017. Questi ulteriori 10 milioni serviranno in parte per rimborsare le famiglie che hanno adottato dal 2012 in poi e in parte saranno accantonati in un fondo per le criticità. La novità dovrebbe essere accompagnata anche da una revisione delle regole, con nuove percentuali di rimborso e nuovi criteri. Ad annunciarlo è il Coordinamento Care, che ha in questi mesi ha raccolto oltre ottomila firme sulla piattaforma Changhe.org per chiedere al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, che la manovra di Bilancio preveda il fondo per i rimborsi delle spese adottive anche dal 2012 in poi. «La genitorialità adottiva è l’unica forma di genitorialità che ha costi interamente a carico delle famiglie nelle adozioni internazionali – si legge nel testo della petizione – poiché i costi sono diventati ingenti, fino a 40mila euro, senza l’impegno del Governo a sostenere economicamente le famiglie, l’adozione internazionale si configura come una scelta esclusiva di famiglie ad alto reddito, creando così una evidente disparità nell’accesso a questo tipo di genitorialità». Dal 2012 in poi, sono nate oltre 14mila famiglie grazie all'adozione internazionale: l’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri che parla di rimborsi risale al 2011, firmato dall’ex ministro Carlo Giovanardi. Ora non resta, quindi, che incrociare le dita.