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Federico: un sogno diventato realtà

Fam. Petrelli Polidori

Federico: un sogno diventato realtà
22 gen 2005

Un' ondata di gioia e' entrata nei nostri cuori il 26 settembre 2002, giorno in cui Cinzia ci ha telefonato: "Ci sono novita' per voi, belle, molto belle… venite domani a Cirie' e vi diro' tutto". Ero senza parole e per paura di aver capito male ho chiesto "E' piccolo?" e lei mi ha risposto "Piu' di quanto immagini". Non era importante l'eta', ma sapere che le novita' cui alludeva erano proprio quelle. Il giorno dopo abbiamo visto la foto di questo piccino, nato qualche giorno prima… l'11 settembre. Ma quel magico giorno era solo l'inizio di una serie di emozioni che si sarebbero succedute nei mesi seguenti: prima fra tutte l'incontro con Federico. Al primo viaggio lo abbiamo visto per pochi minuti: il tempo di prenderlo in braccio, di ricevere da lui un piccolo getto di pipi' (che ha provocato l'ilarita' delle infermiere), di vederlo addormentare nelle nostre braccia. Per fortuna per il secondo viaggio non abbiamo dovuto attendere: dopo un mese eravamo infatti di nuovo ad Hanoi, pronti per riabbracciare nostro figlio. Anche questa volta siamo andati a BAC KAN, ma non all'ospedale, bensi' in una casa di campagna, in mezzo al verde. Con noi una dottoressa vietnamita, Francesco (il referente NAAA) ed altre 3 coppie che ci avevano accompagnato gia' al primo viaggio. Dopo 4 ore di strada fra una lussureggiante vegetazione il nostro pulmino si e' fermato davanti ad una casa di campagna: mentre attendevamo l'arrivo dei nostri piccoli si sono avvicinati dei bimbi ed alcune donne che ci guardavano incuriositi. Abbiamo scattato qualche foto, per passare il tempo, ma dopo poco abbiamo sentito l'arrivo di una moto: 2 donne in sella e in mezzo a loro un frugoletto imbacuccato (cappello, sciarpa, guantini). Una delle 2 signore si toglie gli occhiali e mi guarda… riconosco la tata che avevo conosciuto al primo viaggio… allora ho realizzato che quel frugoletto era Federico, nostro figlio. Devo essere sincera … non ho saputo trattenere le lacrime. I giorni seguenti sono stati un susseguirsi di emozioni, di caos, di felicita' e di panico (quando ad esempio ho lasciato la borsa con tutti i soldi e i passaporti in un ristorante: per fortuna il tutto e' stato ritrovato dai gestori che hanno provveduto alla restituzione). Sono rimasta ad Hanoi da sola per circa 3 settimane, dato che Davide e' dovuto rientrare in Italia. L'impatto con questa citta' e' stato forte: il rumore assordante dei clackson, la musica della lambada dei venditori di pop-corn, gli odori di cucina e di spezie dolciastre, gli animali in gabbia, e poi la vita domestica condotta per strada, i tanti bambini, le donne con le ceste di pane, ….quegli sciami di motociclisti, l'attraversamento selvaggio degli incroci…, la convivenza della vita rurale e cittadina… Eppure anche se frastornata e con un bimbo piccino da accudire, sono voluta uscire sempre per vedere il piu' possibile di questa citta': cosi' ho portato Federico anche a fare un giro in cyclo'! Ebbene e' stata una esperienza unica: proprio io che non ho mai viaggiato fuori dall'Europa, che passo le mie vacanze estive da anni sempre nello stesso posto, che ho viaggiato in aereo solo 2 volte (Torino-Roma) perche' "costretta", ebbene si', sono stata io capace di cavarmela in questo nuovo ruolo di mamma a 12000 chilometri da casa. E' vero ho avuto un grande aiuto dalle altre coppie che condividevano con me questa esperienza (Facco, Colombini, Toniolli e Cerani): approfitto di questa occasione per ringraziarli tutti. Prezioso e' stato l'aiuto di Daniele C. che al momento del rientro mi ha accompagnato all'aeroporto di Hanoi e mi ha aiutato per l'imbarco, pur rammaricato per il suo posticipato rientro! E poi l'albergo era pieno di coppie "NAAA", molte al primo viaggio: anche loro mi hanno dato una mano, tenendomi compagnia e coccolando a turno Federico! Un grazie di cuore al NAAA che ci ha aiutato non solo a realizzare un sogno, ma ci ha anche dato l'opportunita' di conoscere tante "belle persone", di fare un viaggio cosi' bello, di scoprire un modo diverso di vivere, di fare insomma un esperienza splendida. Federico e' un bambino dolcissimo e noi siamo veramente genitori felici.