Un anno di gioia assoluta
Non so perché inizio a scrivere questo testo, mia moglie non lo sa ancora, ogni giorno la mia mattina al lavoro inizia con la lettura di una storia pubblicata sul sito del Naaa; e nonostante le abbia già lette tutte e sia ormai mesi che leggo le stesse, il risultato è una forte emozione e uno stupendo inizio di giornata.Non ho il desiderio di raccontare il nostro cammino in quanto tale, ognuno vive il proprio percorso in modo diverso, ed è sbagliato pensare di identificarsi nelle storie degli altri. Una cosa è certa però, chiunque scrivi queste storie (vere finalmente) crea la magia della trasmissione delle emozioni, e questo va al di la del racconto in se, va al di la del capire se la propria storia è nei “canoni standard” dell’esperienza perfetta, ogni coppia vive l’adozione secondo i propri cuori, con le infinite variabili che la vita presenta loro... ed è perfetto così.
Il nostro racconto è simile a tanti altri e tu, lettore del mattino o di quando hai tempo, cerca di assorbire solo la vibrazione scaturita dai nostri cuori, falla tua e usala per alimentare la tua forza di andare avanti in questo splendido cammino, che... prima o poi... si concluderà con un’esplosione del tuo cuore.
In una lettera ricevuta da nostri cari amici poco prima della nostra partenza per il Vietnam era scritto: “troviamo una gioia tale nella bellezza e nella felicità dei bambini che il cuore si fa troppo grande per il corpo”... è esattamente ciò che noi auguriamo a tutti voi, a coloro che hanno già concluso il percorso, a coloro che lo stanno percorrendo ma soprattutto a quelli che stanno per prendere la decisione più importante della vita: “donare vita”.
A questo punto anche mia moglie sa di questo testo e insieme vi racconteremo la nostra storia.
11 luglio 2007 Esattamente un anno fa Andrea Anh è diventato nostro figlio. Una telefonata di Elisa dalla sede del Naaa di Torino ci sconvolge la giornata e di conseguenza la vita: avete un abbinamento !!! parole che prima di questo momento erano solo burocrazia, speranze pensieri, ora è realtà... c’è un bimbo che ci aspetta, tutto ora inizia. Il giorno dopo ci presentiamo alla sede di Trento per l’abbinamento, non so dire se eravamo sconvolti ma la sensazione è stata come di restare sospesi da terra, credeteci cari lettori di monitor, vivere in un limbo, essere talmente leggeri dopo aver tolto un peso fatto di attese, ansie, paure angosce da sorvolare il terreno. LE DUC ANH è stato presentato a noi tramite documenti cartacei, strano modo per conoscere il proprio figlio, ma per noi, anche se non esisteva alcuna foto, è stata una nascita emozionante. “E’ un bimbo di 3 mesi” dice la referente, e noi che ci aspettavamo un bimbo più grande vista la nostra età, non riuscivamo a crederci. E ora ? aspettare... chiaro no !? La parola aspettare assume aspetti che non avevamo mai provato prima… ma quanto aspettare? quanto fa male restare lontani dal nostro bimbo. Sentiamo di nuovo il peso che ci riporta a terra anche se fatica parecchio, a volte ce la fa a volte rinuncia, siamo troppo forti e decisi, nulla può fermarci ormai. L’estate del 2007 è stata chiaramente la più lunga della nostra vita, trascorsa a Modena per non allontanarci troppo, sempre fuori di casa e compensando le nostre ansie mangiando: il risultato è ovvio ma il metodo è stato azzeccato. Il consiglio di tutti era: “mi raccomando non iniziate a preparare camerette e cose simili…” noi chiaramente al contrario trascorriamo tutte le interminabili domeniche avanti e indietro dalla IKEA per comprare e costruire con le nostre mani la cameretta del nostro bimbo... lasciate che ve lo diciamo : è stato bellissimo. Consiglio: fate ciò che vi dice il cuore, e soprattutto, il vostro.
20 settembre 2007 Elisa al telefono parla con mia moglie, credo che metà delle cose dette siano state perse nelle linee telefoniche, ma il senso no: fra poco si parte, quando non si sa ma restiamo pronti. Credetemi: le valige si sono fatte da sole tanto erano le volte che abbiamo pensato a come farle, quindi siamo pronti.
26 settembre 2007 Ci accompagnano in macchina all’aeroporto di Milano destinazione Singapore poi HaNoi. Viaggio infinito, ma fortunatamente l’adrenalina sovralimentava i nostri corpi e poi, una volta decollati ci siamo detti “è fatta”. Siamo arrivati il 27 settembre accolti da una cappa di calore mai sentito, sono certo che quel giorno ad Hanoi hanno registrato un picco di caldo non solo per il clima ma soprattutto per l’arrivo dei nostri cuori, fortunatamente nessuno se ne è accorto. Il pomeriggio trascorso in hotel era un continuo avanti indietro tra la camera e la hall dove abbiamo conosciuto le coppie che ci hanno preceduto con già i loro pargoletti, utilissimo incontro sia per le preziose informazioni che ci hanno passato sia perché vedendo i bimbi avevamo raggiunto la consapevolezza che ormai eravamo agli sgoccioli. La sera stessa una telefonata del referente ci informa che già la mattina seguente saremmo andati a conoscere nostro figlio insieme ad un’altra coppia che per difficoltà dei voli è arrivata in ritardo la notte stessa.
28 settembre 2007 Ore 6:00 del mattino, non scorderemo mai le nostre facce e quelle di Nicoletta e Claudio quando ci siamo incontrati nella hall: un misto di stanchezza, felicità, ansia, curiosità, paura e chi più ne ha più ne metta. Arriva il pulmino che ci porta a Nam Dim, non all’istituto ma alla Casa del Popolo. Appena arrivati ci dicono “aspettate qua”... si, ma come, e i bimbi? “Qual è la strada per l’istituto? andiamo a piedi a prenderli!”… no, è chiaro che siamo stati abbastanza quieti in questo piccolo stanzino a trascorrere l’ora più lunga della nostra vita... ma aspettate, sta entrando un pulmino, si certo sono i nostri bimbi accompagnati dalle didi... non sappiamo cosa fare, tra l’altro non sappiamo neanche chi è dei due nostro figlio, insomma: non capivamo più nulla !!! Le due didi entrano nella stanza con in braccio ognuna un piccolo chicco di riso, la referente con al fianco la didi più anziana si avvicina a Nicoletta e Claudio e dice: “questo è il vostro bimbo”... ovvio, per esclusione l’altro è nostro figlio…. STOP DEL CUORE, vi assicuro, le funzioni vitali si sono fermate per dare tutte le energie agli occhi e al cuore, un’esplosione di energia nella stanza che sarebbe bastata per illuminare tutta la palazzina.
........GIOIA ASSOLUTA........
Non sappiamo esattamente che cosa poi abbiamo firmato, se documenti ufficiali o cambiali vietnamite, ma che importa, mi sono ricordato di fare alcune foto anche se non ero sicuro di aver caricato il rullino. La cerimonia del “dare e avere” ha purtroppo avuto il sapore dell’atto notarile, veramente molto fredda, nessuno, al di fuori di noi genitori e dei referenti Naaa ha lasciato trasparire emozioni (a parte le didi che piangevano e voglio credere ancora adesso di lacrime originali). Abbiamo portato regali per i bimbi dell’istituto e per le autorità presenti che non hanno nemmeno accennato un grazie, ho ringraziato le autorità presenti con un discorso in lingua vietnamita pensando di fare cosa gradita che non so se è stato ascoltato. Questa è la parte più fredda dell’intera vicenda e preferiamo non approfondire le nostre convinzioni su questo argomento, parliamo solo di cose belle. Poco dopo tutti sul pulmino per tornare all’hotel, e questa volta in 3 per famiglia, e per la prima volta. Un’immagine di questo momento ci resterà sempre impressa: gli occhi del nostro bimbo, quelle perle nere che ci scrutavano impaurite, spaesate, incredule... ma pensate a quale shock è sottoposto un bimbo in situazioni simili, facce mai viste, odori e suoni diversi … pazzesco a pensarci, dovevate vedere quegli occhi... !!!
29 settembre 2007
Mi son svegliato e e sto pensando a te... Ricordo solo che, che ieri non eri con me.
Facile prendere in prestito un pezzetto della famosissima canzone, ma in realtà ... !! (29 Settembre. Equipe 84)
Tornando a noi: primo problema, Duc Anh ha la febbre e non accenna a scendere, preoccupazione allo stato puro, lontani da casa, da soli ad affrontare da subito la normalità della nuova vita. Il viso tutto “bozzoloso” era veramente provato, ma quanto era bello, non riusciremo mai e poi mai a descrivervi quanto era bello quel bimbo, la domanda ricorrente tra di noi era: “ ma ce lo meritiamo?” certo che ce lo meritiamo, certo che tutti voi vi meritate questo momento. Il giorno dopo visita medica alla clinica francese, tutto ok, suppostina di tachipirina e il fiore inizia a sbocciare. Andrea Anh (così poi lo chiameremo) all’inizio è tutto chiuso in se stesso, occhi preoccupati, corpicino rannicchiato, sguardo un po’ perso, non segue le nostre figure con gli occhi. E’ stato veramente emozionante vedere poi come giorno dopo giorno tutti questi atteggiamenti siano regrediti, il corpo assumere posizioni più rilassate, gli occhi seguire i nostri movimenti ed i nostri visi, e finalmente... il primo sorriso... ho !!! quel sorriso, è riuscito a spaccare di netto il nostro cuore, da quel momento preciso ci siamo resi conto che la magia della nostra famiglia era riuscita... benvenuto tra noi Andrea Anh.
Il resto è storia comune a tutti, la permanenza in Vietnam è stata veramente emozionante, il popolo è tutto ciò che noi occidentali non riusciamo più ad essere, purtroppo, ed è questo che attira le nostre anime, è il modo di vita che avremmo nel DNA ma che lo abbiamo perso a favore di uno stile di vita che ci rendiamo sempre più conto starci stretto. Siamo fieri che nostro figlio sia nato in un posto così fantastico, e siamo convinti che in lui rimarrà un pezzetto di filosofia di vita orientale.
11 luglio 2008 È passato un anno da quando è “nato” il nostro Andrea Anh, a vederlo adesso sembra ancora incredibile che tutto ciò possa essere successo, stringerlo tra le braccia ci fa ancora male al cuore dall’emozione. L’anno appena trascorso è passato in fretta. La nostra nuova vita da genitori ha subito avuto bisogno di un periodo di riorganizzazione, eravamo in tre e questo voleva dire cambiare i nostri ritmi in funzione di quelli di Andrea Anh. Dobbiamo dire che nel giro di qualche settimana i nostri tempi sono cambiati adeguandosi alle nuove esigenze. In questo momento possiamo osservarlo mentre beatamente dorme per il riposino pomeridiano nel suo lettino. Da alcuni giorni ha iniziato a dire mamma e papà, vi garantiamo che non esiste emozione più grande quando da quella piccola boccuccia fuoriescono le due paroline magiche con un tono delicato e sonoro; il tutto rende l’atmosfera ancora più completa.
Infine vogliamo sottolineare la nostra fortuna ad avere avuto un percorso senza particolari difficoltà, sembra essere andato tutto alla perfezione, dal periodo pre-adottivo, alla permanenza in Vietnam fino ai primi mesi di vita in 3. Crediamo con fermezza che anche l’atteggiamento positivo che le coppie hanno nei confronti degli eventi abbia la sua valenza nel risultato finale.
Prendiamo in prestito un detto Afgano “da questa esperienza si è insinuato nel nostro ventre il serpente della felicità”, purtroppo aggiungiamo noi anche quello della tristezza, ed è quello che ci fa ricordare tutti gli altri bimbi ancora in attesa della cosa più importante della vita : mamma e papà”.
Vogliamo dare un abbraccio a tutti coloro che decidono di affrontare questa avventura, vorremmo trasmettere, se non a parole, tutta la forza di cui aver bisogno. Vogliamo dare un bacio a tutti i bimbi che hanno avuto la fortuna di incontrare nella loro difficile vita persone fantastiche come voi, un forte abbraccio anche a voi. Vogliamo augurare e augurarci che questa meravigliosa magia continui ancora e ancora, fino a che, purtroppo, ci sono bimbi da rendere felici. Vogliamo ringraziare i nostri compagni di viaggio che ci hanno saputo dare sostegno e amicizia nei momenti più difficili e con i quali si è instaurato un legame unico, intenso e speciale: Claudio e Nicoletta (genitori di Teo), Vincenzo e Carolina (papà e mamma di Matteo). Il GRAZIE più sentito anche al Naaa che ha reso possibile questa stupenda magia.
...ad Andrea Anh che ci ha regalato il primo anno del resto della nostra vita...
Massimo, Giovanna e Andrea Anh Modena Luglio 2008


