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Salvare il fegato dalle epatiti

di Mariapaola Salmi (La Repubblica - supplemento salute)

22 apr 2009
Il 18 aprile partono due camper che in 22 capoluoghi italiani dispenseranno tutte le informazioni per prevenire il contagio da hbv e le sue gravi complicazioni

Migliaia di persone non sanno di avere l'epatite B. L'ignoranza su questa infezione virale è tanta, il rischio di contrarla è alto. Dunque c'è ancora molto da fare per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione. È questo l'obiettivo di "Epatite B: il tour", la prima campagna informativa itinerante nata in collaborazione tra Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf), Società italiana di gastroenterologia (Sige), Società italiana di medicina generale (Simg) e Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

Il "viaggio" educativo inizia sabato 18 aprile e si concluderà il 25 maggio 2009. Il camper personalizzato parte da Roma e Frosinone e proseguirà per altri ventidue capoluoghi di provincia in tutta Italia. "Nel nostro Paese l'epatite B è un problema sempre più preoccupante, infatti tra le cinque epatiti riconosciute è la più frequente e pericolosa.

"Attualmente", afferma Daniele Prati, segretario Aisf, "sono oltre 700 mila le persone con epatite B cronica, gli over 30 sono le fasce più a rischio perché non hanno ricevuto il vaccino obbligatorio nei primi anni Novanta. Inoltre assistiamo ad una ripresa delle infezioni collegata ai flussi migratori. È dovere delle Società scientifiche", sottolinea ancora Prati, "intervenire con azioni importanti di prevenzione primaria".

All'interno dello studio medico "mobile" ogni persona riceverà materiale informativo sulla patologia, spiegazioni sulle modalità di trasmissione dell'Hepadnavirus, sui sintomi dell'infezione, su come evitare comportamenti a rischio e sul percorso diagnostico-terapeutico.

"Nonostante siano disponibili un armamentario terapeutico capace di sopprimere il virus (cinque farmaci antivirali e, per specifici casi, l'interferone) e il vaccino da somministrare ai neonati, la prevalenza dell'epatite B nel bacino del Mediterraneo resta alta (2-7% della popolazione) e la diagnosi del tutto casuale", osserva Nicola Caporaso, presidente Sige, "questo significa che è ancora grande l'ignoranza sull'infezione".

Il punto è che dopo le campagne vaccinali condotte nei primi anni Novanta "l'attenzione sull'epatite B è calata drasticamente, oggi sono i giovani-adulti non vaccinati ad essere a rischio, perché l'infezione si trasmette prevalentemente per via sessuale. Di conseguenza chi pratica attività sessuale occasionale non protetta, chi convive con un portatore sano di epatite B e i neonati di madri HBV positive sono più a rischio di altri", sottolinea Francesco Mazzotta, presidente Simit.

Tentiamo allora, con l'aiuto delle Società scientifiche coinvolte, di capire che bisogna fare per evitare l'infezione o scoprirla precocemente.

Cos'è l'epatite B? È un danno infiammatorio del fegato causato dall' Hepadnavirus che determina nel tempo la morte delle cellule epatiche fino a indurre cirrosi ed epatocarcinoma.

Come si contrae la malattia? Sono tre le vie del contagio: sangue (utilizzo di aghi e siringhe infetti, trasfusioni di sangue infetto, scambio di oggetti per l'igiene personale infetti); sesso occasionale non protetto e parto (condivisione di liquidi biologici infettanti).

Sono presenti sintomi? Solo la B acuta è sintomatica: ittero (cute e sclere degli occhi gialle), stanchezza, inappetenza, nause, urine scure. Quando l'organismo non riesce ad eliminare il virus l'infezione cronicizza, in genere dopo sei mesi dall'episodio acuto.

L'epatite cronica non dà segni. Come si scopre? Se si è consapevoli di aver tenuto comportamenti a rischio, basta eseguire un esame del sangue che permette di controllare i valori delle transaminasi epatiche. Inoltre è possibile individuare l'entità della capacità replicativa del virus e l'entità del danno epatico.

Quali sono i comportamenti da evitare e quelli da seguire? Tra i primi, sesso non protetto, piercing e tatuaggio, in generale tutte le situazioni in cui c'è scambio di liquidi biologici infetti (sangue, sperma, saliva). Tra i secondi la vaccinazione, la profilassi al momento del parto e subito dopo.

Perché la diagnosi precoce è importante? Per bloccare l'evoluzione del danno epatico. Il 20% dei malati cronici subisce un danno che evolve in cirrosi e in carcinoma primario del fegato. Ma le conseguenze dell'infezione cronica da HBV non sono solo personali: bisogna tener presente che il virus dell'epatite B è 100 volte più contagioso del virus Hiv.

Europa: i virus sconosciuti

LE ASSOCIAZIONI europee malati di fegato (Elpa) e per lo studio del fegato (Easl) hanno presentato di recente al Parlamento europeo i risultati di un'indagine sull'impegno politico per combattere le epatiti in Europa. Uno sconforto: il 90% dei pazienti ignora l'affezione, solo il 22% dei nuovi casi con epatite C conosceva la malattia e solo il 18% sapeva del rischio.

Francia, Spagna e Gran Bretagna hanno condotto campagne nazionali d'informazione sulle epatiti, ma soltanto la Francia, l'Olanda, la Gran Bretagna e la Svezia hanno un piano per combatterle. La Commissione europea ha riconosciuto le epatiti "problema di salute prioritario europeo" e finanzierà progetti per prevenire, individuare e trattare queste malattie. Il Consiglio d'Europa ha emanato una raccomandazione per implementare la sorveglianza, lo screening e la cura attraverso la cooperazione degli Stati membri al fine di giungere all'adozione di linee guida (best practice) condivise.

Le società scientifiche

AISF. Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, associazione di circa 1000 epatologi italiani senza fini di lucro. Vuole promuovere la ricerca scientifica, il progresso della pratica medica epatologica e la divulgazione di tematiche relative alla prevenzione delle patologie legate al fegato.www.webaisf.org 

SIGE. Società italiana di Gastroenterologia (1.300 medici iscritti), nata nel 1935, si è poi sviluppata con l'obiettivo di promuovere la ricerca in campo gastroenterologico, sostenere ed espandere la formazione di medici e ricercatori nelle malattie digestive, e sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza socio-economica che queste rivestono. Riconosciuta Ente morale senza scopo di lucro, la SIGE è socia delle principali organizzazioni internazionali di Gastroenterologia.www.sigeitalia.orgl

SIMG. Società Italiana di Medicina Generale. fondata nel 1982, è un'associazione che promuove, valoriza e sostiene i medici di medicina generale, sia nella sanità italiana che nelle organizzazioni sanitarie europee e extraeuropee. L'associazione, che si propone alle istitutuzioni pubbliche e private quale referente scinetifico-professionale della medicina generale, presta particolare attenzione alle attività di formazione, di ricerca e di sviluppo professionale continuo e si muove anche a favore delle attività di ricerca clinica ed epidemiologica in medicina generale.www.simg.it 

SIMIT. Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Si ispira ai criteri dell'International Society of Infectious Diseases (ISID). La SIMIT ha tra i suoi obiettivi quello di difondere ed attuare lo studio relativo alle malattie infettive e tropicali in tutti i suoi aspetti (prevenzione, eziopatogesi, epidemiologia, clinica e terapia) ed il miglioramento dell'assistenza infettivologica.www.simit.org