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ott
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NAAA Onlus

La nostra mandorlina Sofia Thi Nga

Fam. Donatella e Mirko Ruggiero

La nostra mandorlina Sofia Thi Nga
29 apr 2009

Durante la nostra attesa, i racconti delle altre famiglie ci avevano aiutato a immaginare come sarebbe stata l’esperienza che avremmo vissuto di lì a poco; è per questo che volevamo scrivere il diario di viaggio subito, appena rientrati in Italia, proprio per rendere partecipi le altre coppie dell’immensa gioia da noi appena vissuta. Ma come si fa a scrivere di sensazioni ed emozioni che sono indescrivibili? Avevamo paura che nessuna frase, nessun racconto, pur bello che fosse, sarebbe stato in grado di esprimere ciò che avevamo provato. Però stasera abbiamo deciso di farlo, così di getto, senza pensarci troppo, buttando giù semplicemente le nostre sensazioni. Sarà un modo per ricordare l’indimenticabile, per emozionarci ancora una volta tutti e tre insieme, nella speranza di allietare l’attesa di altre famiglie e dir loro che tutte le ansie e le paure spariranno nel momento stesso in cui finalmente abbraccerete il vostro piccolo.

L’INIZIO DELLA DISCESA La fine della nostra attesa, che se pur breve ci sembrò interminabile, ebbe inizio nel marzo 2007, quando ci recammo a Ciriè per il corso “Paese che vai” durante il quale ci venne comunicata la nostra destinazione: Bac Kan, nel nord del Vietnam. Da quel momento abbiamo vissuto giorni pieni di euforia e di ansia perché eravamo consapevoli che proprio in quel paese c’era la nostra piccola creatura che era lì ad aspettarci. Tutte le sere guardavamo il cielo, c’erano tre stelle, immaginavamo di essere noi con il nostro piccolo angioletto; le mandavamo dei baci, le auguravamo la buona notte promettendole che ci saremo presto incontrati.

L’ ABBINAMENTO Intorno alla metà di maggio provammo a chiamare il NAAA ad Arconate bisognosi di qualche notizia; ci dissero purtroppo di non avere ancora novità per noi. “Come mai non ci chiamano? Sono passati oramai due mesi dal corso, è successo forse qualcosa?” Quando si è così vicini al traguardo ogni singolo giorno senza notizie sembra non finire mai. Fortunatamente lunedì 21 maggio arrivò la tanto sospirata chiamata: c’è l’abbinamento! La notte, ovvio, passò insonne e l’indomani ci accolse Flavia che dopo averci fatto accomodare ci disse: “State per diventare genitori di una bellissima patatina di sei mesi!” I nostri cuori battevano all’impazzata e tra pianti, singhiozzi e stati confusionali vari, Flavia ci porse la foto (una fotocopia in realtà) della nostra meraviglia. Abbiamo quasi perso il respiro, Sofia Thi Nga in quella piccola fotocopia dava il meglio di sé: bellissima, due occhi grandi, la bocca a cuoricino e quel suo piccolo nasino! Nell’arco di una giornata la copia di quella foto era già presente in tutte le case delle persone a noi care.

LE NOSTRE VITE IN UN MOMENTO... Martedì 29 maggio, si parte! Era il nostro primo viaggio aereo, ma la paura proprio non si è fatta sentire; niente male come battesimo di volo! Arrivati ad Hanoi ci viene comunicato che per vedere i bambini dovremo ancora attendere una settimana. Tra lo sconforto generale ci si rassegna a fare un po’ di turismo e grazie anche all’ottima compagnia, i giorni di attesa passano nonostante tutto piacevolmente. Il 7 giugno, il giorno dell’incontro, ci si alza prima dell’alba (da queste parti è una consuetudine), ci aspettano 4 ore di viaggio. E’ incredibile quante persone siano già in giro a quest’ora; le giornate qui iniziano veramente molto presto, regolate dalla luce del Sole. Durante il viaggio, tra i finestrini del minibus c’è sembrato di fare un tuffo nel passato: il Vietnam rurale si è mostrato a noi. Chilometri e chilometri di terreni coltivati alternati a risaie; abbiamo visto contadini arare i campi ancora grazie all’aiuto dei buoi e motociclette andare in giro con dei carichi di merce da fare invidia a una station wagon! Esempio di un popolo fiero, laborioso e ingegnoso, qualità che forse le comodità della vita occidentale ci hanno un po’ appannato. Arrivati a destinazione, “la casa dei bimbi” di Bac Kan, ci fecero accomodare tutti (eravamo in sette famiglie) in una sala d’attesa e immediatamente, quando neanche ce lo aspettavamo, iniziarono a chiamare i nostri cognomi portandoci i nostri piccoli. “Oddio, sta accadendo tutto così velocemente!” Arrivato il nostro turno, una didi ci consegna la nostra meraviglia. Un turbinio di fortissime e prorompenti emozioni ci ha investito e mentre noi eravamo commossi e frastornati, Sofia sembrava aver capito che finalmente i suoi genitori erano arrivati. Si, è proprio così, potrà sembrare strano, ma lei era li ad aspettarci: ci guardava dritto negli occhi con lo sguardo sereno, con le sue manine esplorava i nostri visi, toccava le nostre lacrime... E’ stato così intenso, indescrivibile, indimenticabile. Solo quegli attimi hanno reso tutto il resto insignificante.

...E NEI TUOI OCCHI Ti amiamo tesoro, in ogni tuo singolo gesto, quando sorridi con quel tuo bel visino dolce, quando piangi, o forse dovremmo dire ruggisci per interminabili minuti fino a quando non ottieni quello che desideri; ti amiamo quando cammini incerta per casa, barcollando come se avessi bevuto un fiaschetto di vino o quando protendi le braccia a noi con lo sguardo speranzoso di chi vuol essere coccolato... Amiamo i tuoi bellissimi capelli lisci come la seta e la tua pelle morbida come il velluto che profuma sempre di biscotto. Ti amiamo tesoro, in ogni tuo singolo sguardo, in ogni tuo singolo respiro.

BAMBINA KOALA Per tutto il viaggio di ritorno da Bac Kan ad Hanoi, Sofia Thi Nga è stata tranquilla e rilassata in braccio alla mamma o al papà, situazione che ancora oggi predilige rispetto a qualsiasi altra cosa. Ci avevano detto che i bimbi asiatici hanno questa caratteristica, vivono in braccio ai genitori, sono dei “bambini koala”. Descrizione più azzeccata non c’è per la nostra Sofia: è uno zainetto, una sciarpa e quando si va in bagno, bisogna veramente far tutto con una mano sola e credeteci, con un po’ di esercizio ci si può riuscire! E’ una bambina molto affettuosa e dolce, ama la compagnia degli altri bambini e le piace molto la musica. Con l’alimentazione non abbiamo difficoltà, ha sempre un grande appetito (fino a 16 mesi beveva ancora il latte di notte) e in generale scoppia di salute.

GRAZIE VIETNAM, GRAZIE NAAA All’inizio del nostro cammino, quando eravamo inconsapevoli di tutto, mai avremmo immaginato che sarebbe stato il Vietnam a ridarci la vita. Un posto così lontano, a noi così poco conosciuto. Ma ora ci sentiamo legati a esso e alla sua gente in maniera indelebile. Non smetteremo mai di sentirci in debito e di essere riconoscenti verso questo paese ed al NAAA che ha reso possibile il nostro sogno più bello. Abbiamo avuto modo di farlo in occasione dell’incontro organizzato con la delegazione della provincia di Bac Kan l’estate scorsa. E’ bastato guardarli negli occhi per esprimere la nostra gratitudine e quando al momento di salutarci non riuscimmo a trattenere le lacrime, con grande sorpresa e gioia capimmo, osservando i loro visi, che stavano condividendo la nostra stessa felicità. Noi cercheremo di essere all’altezza di questo grande regalo, donando alla nostra piccola Sofia tutto il nostro amore che è immenso, insegnandole i giusti principi e i giusti valori della vita, valori che vanno al di là di ogni singola nazione, cultura e religione.

Cosa c’è di più bello che avere un figlio? Amarlo e crescerlo serenamente, giorno dopo giorno per tutta la vita.