Piccolo fiore rosso
Fam. Monia e Giulio

Fin da piccola ho sempre desiderato una famiglia numerosa con tanti bambini biologici e adottati...
Ha fatto invece più fatica mio marito a capire che se i figli non venivano da noi, forse dovevamo essere noi ad andare da loro! Però dopo un po’ di tempo, questo mio desiderio di adottare è diventato anche il suo, capendo che non sarebbe stata l’alternativa a figli biologici, ma una scelta verso una strada completamente ignota.
Lunghissimi i tempi burocratici; da aprile 2005 abbiamo avuto il primo colloquio informativo a giugno 2005…poi i corsi di gruppo a novembre 2005 per poi finalmente partire con la nostra istruttoria a luglio 2006! E che fortuna che eravamo a Bologna e non in ferie perché siamo “passati avanti” a parecchi vacanzieri!
L’istruttoria è finita a settembre 2006 con la squisita conoscenza dell’assistente sociale e della psicologa…ma quest’ultima ha cambiato ufficio e quindi non riuscivano ad incontrarsi per scrivere la nostra relazione. Però il 23 dicembre 2006 ecco il miracolo!! Lettura della relazione e finalmente possiamo prendere l’appuntamento presso il TDM con giudice che è il 2 febbraio 2007. Ci siamo riusciti, ci hanno dichiarato idonei per adottare un minore di età prescolare vista la nostra “giovane età”. Pensare che quando abbiamo iniziato avevamo 32 anni, ma 3 ne sono già passati...
L’importante in questi momenti vuoti, di attesa e di sconforto perché non vedi l’ora di diventare genitore è non perdere di vista l’obiettivo! Ad ogni difficoltà, ma anche semplicemente ad ogni piccolo passo c’è sempre una scelta da fare, non si è obbligati a proseguire è sempre un tacito rinnovo della consapevolezza. Una volta ottenuto il decreto, incominciano le scelte più difficili: come scegliere l’ente per l’adozione internazionale? Come scegliere il paese di nostro figlio? Ci piace pensare che sia stato Lui a scegliere noi perché abbiamo scelto un ente che non ci imponeva una scelta, ma 4 preferenze e in base alle nostre caratteristiche ci veniva assegnato il paese. VIETNAM! Che meraviglia, che gioia e che emozioni indescrivibili a parole! Intanto il tempo passava, siamo arrivati a dare mandato al nostro ente a ottobre 2007 e ci avevano prospettato un’attesa di 1 anno e mezzo circa, che importava, ormai ci eravamo nostro figlio era già nato?
La chiamata il 26 giugno 2008 non la dimenticherò mai, inaspettata la notizia che La Thi Hong Phuong, una bambina trovata il 18/02/2008 davanti all’istituto di Yen Bai a nord del Vietnam, al confine con la Cina, ci stava aspettando! Il suo nome significa: piccolo fiore rosso!
Ancora frastornati perché quella telefonata era veramente avvenuta prima del previsto, ne arriva un’altra: partenza per Hanoi il 5 agosto! Mamma mia è stata veramente una cascata di eventi. Così finalmente l’08/08/08 ho potuto abbracciare nostra figlia. Ricordo la giornata surreale, partenza alla mattina presto in pullman con altre 4 coppie, 5 ore di viaggio con nessuno che ti spiegava nulla di quello che sarebbe avvenuto poi…appena arrivati ci hanno fatto vedere delle foto dei nostri bambini, nessuno parlava italiano, ci capivamo a gesti chissà se quella è la foto per noi! Poi arrivano le didi (così si chiamano le ragazze che si occupano dei nostri figli) con i bambini in braccio, e dicono Phuong e me la danno tra le braccia. Mio marito dice GRAZIE, io non capisco e lui continua: GRAZIE PER AVERMI CONVINTO!
Inutile spiegare che il tutto non è idilliaco, i bimbi piangono, sono spaventati, ma Lei è pietrificata tra le nostre braccia. Mi danno un biberon di latte e così si addormenta tra le mie braccia per tutte e 5 le ore del viaggio di ritorno. Elisa Phuong, questo sarà il suo nome, si risveglia in hotel e lì capisce che non si libererà più di me! Ci sorride già e se le faccio solletico sulla pancia ride proprio di gusto, e continua a farlo anche ora dopo 2 mesi che è a casa con noi!
Siamo stati ad Hanoi solo 15 giorni per i documenti vari per il rientro, abbiamo anche fatto una mini vacanza in barca con Elisa alla Baia di Ha Long, dove ha fatto il suo primo bagnetto in mare assieme a noi. Le persone che abbiamo visto in Vietnam sono curiose, ti chiedono VIETNEM BABY? E sono felici che i loro bambini vadano in giro per il mondo, ti dicono che sono bambini fortunati. Poi te li sistemano, le mettono a posto il vestitino, li tirano su nel passeggino e se dormono le fanno le coccole e tante altre varie manifestazioni a noi poco conosciute.
Noi ci sentiamo di ringraziare quella terra che è il paese di origine di nostra figlia e sarò sempre grata alla donna che l’ha partorita perché ci ha fatto il regalo più bello del mondo e spero di essere all’altezza di questo dono.
Grazie di cuore ovunque tu sia...