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L'adozione? E' una corsa a ostacoli.

14 mar 2012
L'Agap in aiuto dei genitori: "Le famiglie vanno sostenute".Avuta l'idoneita' e' difficile trovare l'ente di cui ci si fida o che accetti il mandato.I numeri: 500 adozioni in trent'anni. questo e' il numero dei bambini arrivati in Trentino, molti di loro provengono da Paesi stranieri 34 domande nel 2011. Questo e' il numero degli aspiranti genitori nello scorso anno: le richieste sono in calo dal 2009 59 bimbi adottati. Nel 2011 hanno trovato una famiglia in Trentino 59 minori, di cui 52 stranieri e solo 7 italiani. 6 mesi: per il decreto d'idoneita'. Questo e' il periodo di tempo che mediamente serve al tribunale per valutare il singolo caso 3 anni: l'attesa del pargolo. E' ancora lungo il periodo in cui gli aspiranti genitori, dichiarati idonei, attendono l'arrivo del bimbo. la spesa: l'iter per adottare un bambino costa 20mila euro. Negli ultimi trent’anni, in Trentino, sono arrivati circa 500 bambini adottati da famiglie trentine. Un piccolo paese multietnico con piccoli, alcuni dei quali oggi sono uomini e donne, provenienti da ogni parte del mondo. L’Agap, associazione genitori adottivi e preadottivi, ha lo scopo di sostenere e fare da collante per le coppie che vogliono iniziare o stanno già vivendo l’esperienza dell’adozione nazionale e internazionale di un minore. L’associazione è infatti aperta anche ad aiutare nella fase dell’attesa, spesso lunga e difficile. «Se è vero che il Tribunale di Trento rispetta il termine di sei mesi per rilasciare il decreto di di idoneità, è altrettanto vero che poi possono trascorrere anni, e anche parecchi, prima di arrivare all’adozione vera e propria», spiega la presidente dell’associazione Lorenza Leonardi. Dal momento in cui gli aspiranti genitori adottivi hanno il decreto di idoneità in mano l’iter è lungo. «Bisogna prima trovare l’ente che accetti il mandato o nel quale la famiglia nutra fiducia considerando che spesso bisogna dare una delega in bianco», spiega Mauro Mascardi, tesoriere dell’Agap. L’associazione ha come obiettivo anche il sostegno delle coppie in questa delicata fase di scelta e attesa. «Il confronto è utile sia per i genitori che si apprestano a fare questa scelta - spiega la presidente - che per coloro che hanno bambini adottivi. È vero che questi piccoli hanno le stesse esigenze degli altri bambini, ma ne hanno anche altre che li accomunano». Scambiarsi opinioni, consigli, far incontrare questi bambini che spesso nei paesi trentini dove vivono non hanno altri connazionali è una opportunità che l’associazione offre ai soci ma anche a tutti quanti si vogliono avvicinare al gruppo. Il prossimo appuntamento è per martedì 13 marzo alle 20 e 30 presso il centro famiglie di via Rosmini dove il dottor Giuseppe Nicolodi risponderà su dubbi e difficoltà educative quotidiane con bambini adottivi in età prescolare e scolare. «Un argomento particolarmente delicato e interessante - spiega la presidente - soprattutto in considerazione del fatto che i bambini che arrivano in Trentino hanno oggi un’età sempre maggiore. Oltre al problema dell’accoglienza e dell’inserimento in famiglia, c’è quindi quello della scuola. Recentemente gli istituti hanno ricevuto una direttiva nella quale si dice che questi ragazzi non devono essere inseriti prima di un mese mezzo e questo anche per consentire agli insegnanti e ai genitori di valutare la classe più idonea rispetto alle reali conoscenze di questi piccoli». Quanto alla crisi di domande di adozione che negli ultimi due anni ha investito anche il Trentino, il direttivo dell’associazione fa riferimento alla crisi (per le adozioni internazionali ci vogliono come minimo 20 mila euro), ma anche alla chiusura di certi paesi che aprono alle adozioni internazionali sono per bambini in età scolare o con problemi di salute e quindi più difficili da collocare in ambito nazionale.fonte: L'Adige del 12 marzo 2012 di P.T.