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Storia di una bambina che ci insegna i diritti di tutti

Storia di una bambina che ci insegna i diritti di tutti
Foto: Storia di una bambina che ci insegna i diritti di tutti
05 apr 2013

A teatro per assistere alla storia di NataLì,ovvero una storia che tocca i temi dell’emigrazione, della multietnicità, dell’accettazione del diverso e del’integrazione.

E' questa la proposta che arriva dal progetto "Namaste: radici per crescere" realizzato all'interno del Bando Volontariato 2012 in collaborazione con il Cesvov. L'appuntamento, dedicato ai più piccoli, è fissato per domenica 14 aprile alle ore 15 presso il Teatro Fratello Sole di Busto Arsizio con la compagnia Roggero di Grabriella Roggero e Metello Faganelli che metterà in scena lo spettacolo "NataLì, storia di una bambina, di un viaggio e di un Paese lontano". "Lo spettacolo - dicono gli organizzatori - è una fiaba che narra di un viaggio che porta una famiglia lontano da casa alla ricerca di una vita migliore, e del percorso interiore di crescita di una bambina nata in una terra senza futuro". Un'attrice anima le grandi marionette e i burattini in un crescendo di emozioni e magia. Anche così si realizza la finalità di questo progetto che vuole favorire una serie di inconti sul territorio di Busto Arsizio rivolti ai bambini per un mondo multiculturale e per favorire scelte consapevoli. L'obiettivo ultimo? migliorare le condizioni di vita dei bambini che risiedono sul territorio per migliorare il futuro di tutti.

All'interno del progetto operano insieme una serie di associazioni riunite in una rete che è impegnata a vario titolo sul territorio di Busto sui temi dell'integrazione, della solidarietà e del rispetto. Capofila del progetto è l'Associazione Naaa (network Aiuto Assistenza Accoglienza). "Tra le varie associazioni- spiegano i promotori del progetto - si è sviluppato un percorso che ha come tema centrale il bambino: il bambino migrante. il bambino che vive in un paese del sud del mondo e il bambino italiano. Coabitare non basta: occorre ricercare obiettivi comuni basandosi sui pilastri della conoscenza e del confronto". La riflessione si basa sul tessuto sociale del territorio, sempre più multietnico per motivi migratori, ma anche a seguito di percorsi di adozione internazionale. "L'idea di realizzare spettacoli teatrali nasce dalla consapevolezza che la fiaba è un genere narrativo presente nella tradizione orale di ogni popolo - dicono ancora i promotori - e quindi si tratta di uno strumento capace di creare molti punti di incontro"

By www.cesvov.it