Quella telefonata che ti cambia, in meglio, la vita
La storia dei coniugi Anglesio e delle loro splendide bimbe, Camilla e Shirley.
Quando una telefonata ti cambia la vita. Ovviamente in meglio. “Tutti noi che ci siamo trovati a percorrere l’esperienza dell’adozione o tutti coloro che si interrogano se farlo si saranno mai chiesti se ci sia qualcosa che accomuni le varie esperienze adottive” . E’ questa la domanda che si sono posti Dino Anglesio e Anna Dal Martello, rispettivamente 41 e 39 anni, residenti a Mathi, in provincia di Torino. La loro è una storia particolare. “C’è chi pensa che un fattore comune possa essere la motivazione all’adozione – raccontano i due coniugi – molti arrivano al percorso di adozione per problemi di varia natura che impediscono di avere figli biologici, altri arrivano all’adozione dopo aver già avuto figli biologici per poter arricchire l’esperienza della propria famiglia e dare una un padre e una madre a un bambino che non ce l’ha, altri arrivano per motivi ancora diversi; è quindi chiaro che ogni esperienza è a modo suo originale. C’è chi pensa che possa accomunare una famiglia adottiva la preparazione all’adozione. Anche questo può essere vero ma per ogni percorso, ente o paese le tappe sono diverse. Si parla di corsi, di condivisioni con altre famiglie, di studio di lingue, di modi di fare e di culture diverse o di colloqui con psicologi o assistenti sociali e quindi anche questa fase dell’adozione è diversa e a suo modo originale. C’è chi pensa che possano essere i tempi di attesa ad accomunare l’esperienza adottiva, ma ci sono percorsi di attesa più veloci ed altri più lunghi, ci sono famiglie che vivono con ansia e patiscono fortemente l’attesa altre che invece superano con maggiore serenità questo periodo intenso della vita che molto spesso unisce altre volte mette a dura prova la coppia”.
C’è un momento chiave nel percorso adottivo. “Vi siete invece mai chiesti quante telefonate ricevete o fate in un giorno? Chi molte, chi poche, chi brevi, chi lunghe, certe sono noiose. altre sono intense. Ce n’è una però che accomuna tutte le coppie adottive – raccontano Dino ed Anna – è una telefonata imprevista, è una telefonata che arriva quando non te lo aspetti, è una telefonata che arriva improvvisa alla quale non vuoi credere; è normalmente una telefonata di poche parole che riempiono il tempo, è una telefonata che fa piangere, è una telefonata che lascia senza parole sia chi lo fa di mestiere ma che ogni volta torna alla prima volta sia per chi l’attende da tanto tempo e che non sa cosa dire, pone domande banali, non sa cosa chiedere, non sa che è arrivata la telefonata. Noi abbiamo avuto la fortuna di riceverne due di telefonate, entrambe intense, a loro modo entrambe inattese per i momenti in cui sono arrivate”. Un percorso iniziato ormai dieci anni fa. “Nel primo caso era passato un anno appena dalla domanda, eravamo nel 2004 ed eravamo in vacanza da pochi giorni. E’ stata una telefonata di lacrime, senza grandi parole, una domanda precisa “Va bene per voi vederci venerdì?”, un altrettanto decisa risposta “Certo che ci saremo, ma non si può fare prima? Era stata la nostra risposta” . E così nella vita di Dino e Anna è arrivata Camilla, che oggi ha dieci anni. Poi, a quasi un decennio di distanza, un’altra storia. Diversa rispetto alla prima. I coniugi Anglesio avevano accolto la loro prima figlia grazie all’adozione nazionale. Questa volta, invece, per abbracciare la piccola Shirley, di appena 7 anni, sono dovuti andare dall’altra parte del mondo, in Perù. “La seconda telefonata è arrivata nel 2014: era il primo aprile e non era un “pesce d’aprile”. Questa volta l’attesa è stata lunga, la spugna era quasi pronta per essere gettata – concludono gli Anglesio – tra di noi ci si diceva dai che prima o poi arriva ed è finalmente giunta la telefonata, quella che accomuna tutte noi famiglie adottive e che auguriamo fortemente a voi che siete in attesa di riceverla perché è quella “la telefonata”, il momento in cui non si torna più indietro il momento in cui si diventa genitori adottivi il momento in cui sapete finalmente che qualcuno vi sta aspettando e che a breve saprà che ci siete” . E così, pochi mesi fa, la famiglia si è allargata ancora: e ora Dino e Anna si coccolano le loro due bellissime bambine, entrambe felici e legatissime al loro papà ed alla loro mamma.