“Una casa per Thanan”: numeri da record in Sardegna
Coinvolti oltre trecento studenti dell’istituto comprensivo di Samugheo.
Trecento studenti, centoventi insegnanti, sette Comuni coinvolti. Numeri da record per “Una casa per Thanan” , un progetto legato alla multiculturalità, all'educazione allo sviluppo e realizzazione di una mostra di manufatti creati dagli studenti sul tema “La casa nel mondo” promosso dalla sede Sardegna del NAAA.
Tutto è partito all’inizio di dicembre, quando Tonino Urru e Nella Soi hanno presentato l’iniziativa – che ha avuto il patrocinio della Regione – al collegio docenti dell’istituto comprensivo di Samugheo, che ha subito accolto favorevolmente e con grande entusiasmo l’iniziativa. Così il team composto, oltre che dai due responsabili, dalla psicologa Cinzia Flore, dalla segretaria Alessandra Madeddu, dalla responsabile Cooperazione e Sviluppo del NAAA, Paola Riccardi, ma anche da altre quattro professioniste e da numerosi volontari, si è subito messo al lavoro ed ha incontrato i bambini ed i ragazzi delle scuole di Samugheo, Allai, Ardauli, Busachi, Fordongianus, Neoneli e Ulà Tirso. E i giovani allievi sono rimasti entusiasti, realizzando decine di disegni e manufatti che, all’inizio del nuovo anno, hanno permesso al NAAA di allestire una mostra all’interno del salone parrocchiale di Samugheo. A tagliare il nastro, martedì 6 gennaio, c’era l’arcivescovo Ignazio Sanna, insieme al parroco don Alessandro Floris, al sindaco Antonello Demelas e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale.
Tantissimi i cittadini presenti alla cerimonia. “Abbiamo voluto presentare questo progetto – spiega Tonino Urru, il responsabile della sede Sardegna, aperta otto anni fa – a sfondo socioculturale al fine introdurre le nuove generazioni ad una buona conoscenza delle popolazioni che vivono situazioni di disagio e discriminazione nei Paesi in via di sviluppo. Grazie a “Una casa per Thanan” e alla mostra abbiamo voluto portare a conoscenza degli stili di vita appartenenti a culture differenti dalla propria e cominciare a costruire una strada verso la solidarietà culturale, in un viaggio attraverso America Latina, Est Europa, Asia e Africa. Siamo partiti spiegando qual è la condizione dell’infanzia nel mondo, spiegando poi ai ragazzi cos’è il sostegno a distanza, l’adozione internazionale e la cooperazione allo sviluppo”.
Oltre agli elaborati degli studenti delle scuole dell’istituto comprensivo di Samugheo, all’interno del salone parrocchiale era presente anche un’area narrativa, un vero e proprio salotto con oggetti provenienti da diversi Paesi del mondo, riservato alla lettura di fiabe per bambini e ragazzi. La mostra è rimasta aperta da martedì 6, giorno dell’Epifania, fino a domenica 11 gennaio, registrando il tutto esaurito sia al mattino che al pomeriggio.
“Un grazie a tutti coloro che hanno contribuito all’ottima riuscita del progetto – conclude Urru – in particolar modo agli insegnanti e, soprattutto, ai bambini ed ai ragazzi”.