"Nicole? Un peperino che ha cambiato la nostra vita"
Davide De Simone e Barbara Branchi raccontano la loro esperienza in Perù.

Tra poco, la piccola Nicole compirà 5 anni. Guarda caso, proprio lo stesso giorno in cui è nata la sua mamma. Sono questi i cosiddetti “scherzi” del destino che, da qualche settimana, hanno portato alla nascita di una nuova famiglia. E così, alla fine dello scorso anno, nella vita di Davide e Barbara è arrivata una splendida bambina. Un piccolo peperino, dal cuore immenso, e di una dolcezza infinita.
“Era il novembre del 2011 quando ci siamo rivolti per la prima volta ai servizi sociali – racconta la mamma – e, nella primavera dell’anno successivo, abbiamo già intrapreso il nostro percorso adottivo, iniziando i corsi”. I due coniugi di Piacenza si avvicinano al NAAA. “Una coppia di amici ha accolto un bambino dal Vietnam e ci ha parlato molto bene dell’ente – prosegue Barbara – evidenziando in particolare l’attenzione che viene rivolta ai bisogni delle future famiglie. Per avere un metro di giudizio, abbiamo partecipato ad un incontro promosso da un’altra associazione, ma il clima che abbiamo trovato qui non era affatto paragonabile, anzi”.
Un anno e mezzo dopo, arriva l’idoneità e, alla fine del 2013, i coniugi De Simone e Branchi decidono di conferire il mandato al NAAA. “Ci siamo trovati davvero molto bene, sia gli operatori che i professionisti ci sono sempre stati molto vicini – sottolinea la mamma – e spostarci nelle varie sedi non è stato un problema. Abbiamo iniziato il nostro percorso adottivo a Milano, l’abbiamo proseguito a Bergamo e poi Modena, ed infine lo abbiamo concluso a Torino. Il tutto per riuscire anche ad accorciare i tempi, visto che la partenza per il Perù era ormai imminente”.
Così Davide e Barbara, rispettivamente 42 e 38 anni, non vedono l’ora di partire. “L’attesa? L’abbiamo vissuta serenamente – non nasconde Barbara – non è stata faticosa, ma arricchente. Soprattutto il confronto con le altre coppie che avevano deciso di intraprendere il nostro stesso percorso, così come quello con gli operatori dell’ente. Fin da subito sapevamo che l’adozione avrebbe fatto parte della nostra vita di coppia, non abbiamo mai avuto dubbi, anche quando magari le certezze sembravano poter venire un po’ meno. E’ naturale che si sia creata anche un pizzico di aspettativa, ma anche questo è il bello. Non bisogna essere troppo rigidi: è un consiglio che mi sento di rivolgere a chi sta iniziando questa splendida avventura. Bisogna viversi ogni giorno con naturalezza e, soprattutto, con dolcezza” .
A settembre dello scorso anno, arriva il via libera da Lima, la famosa Aptitud. E neppure tre mesi più tardi, grazie anche alle buone disponibilità date, Davide e Barbara sono già in Sudamerica. “Eravamo molto eccitati dall’idea della partenza – racconta la mamma – non avevamo mai fatto un viaggio così lungo. Siamo arrivati in Perù nel weekend, ma il lunedì eravamo già all’interno dell’istituto dove si trovava nostra figlia. E già il nostro arrivo è stato un colpo al cuore: una volta scesi dal taxi, l’abbiamo vista mentre ci attendeva, guardandoci da una finestra. Avevamo visto una sua fotografia prima di partire e l’abbiamo riconosciuta subito. All’inizio c’è stata un po’ di timidezza, ma poi ci ha preso per mano e ci ha portato in un grande parco che si trova all’esterno della struttura. Un’immagine che porteremo per sempre nei nostri cuori” .
Prima di arrivare in Perù, Davide e Barbara avevano inviato a Nicole un album di fotografie, affinché la piccola potesse già iniziare a vedere i volti del suo futuro papà e della sua futura mamma. “E’ una bimba molto curiosa. Non sappiamo quante volte avrà sfogliato questo album prima del nostro arrivo – sorride Barbara – non lo ha mai lasciato, neppure per un attimo. E ancora oggi lo tiene sempre stretto a sé”.
Così, dopo più di un mese passato dall’altra parte dell’oceano, è tempo di tornare a casa. “Se pensiamo già ad una seconda adozione? L’idea c’è, è vero – conclude – ma ora vogliamo dedicarci in tutto e per tutto alla nostra Nicole, che ha bisogno delle coccole e delle attenzioni della mamma e del papà” .