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ott
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Adozioni internazionali, la trasparenza prima di tutto

Sono ancora pochi gli enti autorizzati che pubblicano costantemente le statistiche

Adozioni internazionali, la trasparenza prima di tutto
01 lug 2015

La trasparenza, prima di tutto. Un requisito richiesto ormai sempre di più dalle coppie che decidono di intraprendere il proprio percorso adottivo. Per questo il NAAA, già da tempo, ha reso facilmente accessibili tutti i dati relativi alle adozioni internazionali, soprattutto dopo il recente restyling del sito internet, ancora più semplice ed immediato. “I futuri genitori non devono credere alle parole degli enti autorizzati – evidenzia la presidente Maria Teresa Maccantima devono pretendere i fatti. Quando devono conferire il proprio mandato, inoltre, devono chiedere per iscritto l’elenco dei Paesi in cui possono depositare la loro candidatura”. Sono ancora troppo poche le realtà che pubblicano sul proprio portale, con dovizia di particolari, i regolari tempi di attesa. E ancora meno sono quelle che, ad esempio, rendono noto il numero degli ingressi mensili suddivisi per Paese di provenienza dei minori, quante sono le coppie in carico per ogni Paese e quante sono quelle in totale. Un campanello d’allarme sulle reali potenzialità operative di un ente può essere dato dalla corposa presenza di coppie su un Paese. “Siamo assolutamente d’accordo nel pubblicare tutti i dati relativi alle adozioni internazionali – prosegue la Maccanti – che dovrebbe essere la prassi, non un’eccezione”. La mancata pubblicazione delle statistiche, infatti, dovrebbe far emergere qualche dubbio sulle effettive capacità di un ente. Oggi, stando a quanto pubblicato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, la durata media di un percorso adottivo si aggira attorno ai due anni. Quindi, dati alla mano, i mandati in carico ad un singolo ente dovrebbero essere più o meno equivalenti al numero delle adozioni concluse nei ventiquattro mesi precedenti. “Non bisogna fidarsi delle promesse – sottolinea la presidente del NAAA – ma verificare le parole con i fatti”. Nel corso della Special Commission della Conferenza dell’Aja, che si è svolta ad inizio giugno, si è discusso anche di come evitare i pagamenti in contanti in nero a cui troppe coppie di aspiranti genitori sono costrette per poter realizzare il proprio sogno. Una piaga da debellare. “Si fa un gran parlare di quei passaggi di denaro nella Federazione Russia – conclude la Maccanti – che non passano attraverso gli enti autorizzati. Da parte nostra, invece, possiamo assicurare a tutte le coppie che i bonifici possono essere fatti nel Paese senza problemi”.