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NAAA e-learning 1.3, la parola alla psicologa

Selena Astuni: “Ogni bambino necessita di bisogni speciali”

NAAA e-learning 1.3, la parola alla psicologa
11 set 2015

Selena Astuni, psicologa e responsabile del centro Pippi Calzelunghe di Fano, è una dei docenti del corso di formazione on-line promosso dal NAAA, rivolto alle coppie adottive e, a breve, ci sarà l’opportunità di prendere parte alla sua lezione direttamente dal proprio pc, smartphone o tablet.

 

Quando ti è stato proposto di fare formazione on-line alle coppie in attesa, cos’hai pensato?

Come di consueto, appena mi propongono una nuova esperienza, mi entusiasmo. In questo caso il mio entusiasmo ha dovuto fare i conti con la metodologia. La mia formazione psicoanalitica prevede l’incontro vis a vis con il soggetto, la parola fa emergere l’inconscio che ascolto. Nel tempo ho iniziato a fare corsi di formazione ad insegnanti e operatori, quindi mi rivolgevo ed ascoltavo un grande gruppo di persone. Da circa tre anni conduco gruppi di genitori e adolescenti: anche questo è stato un nuovo modo di fare lo psicologo. Per condurre i gruppi, però, ci vuole formazione ed esperienza. Alla proposta ricevuta non mi sono tirata indietro, ma ho iniziato a riflettere su cosa potevo far passare ai miei ascoltatori senza lo sguardo, la mimica, il tono della voce, dunque lo stile particolare che ognuno di noi porta con sé. Ho pensato: “Forse qualcosa si perde”. Per la psicoanalisi il soggetto in analisi sempre perde qualcosa di sé, perde il suo godimento. Ho riflettuto sul “forse non tutto è necessario che arrivi, forse questo sarà un motore per incuriosirsi e saperne di più”. Nella nostra società l’utilizzo dei nuovi media è diventato usuale. La rete è strumento indispensabile per una diffusione allargata della cultura. In linea con la mission di Jonas di diffondere e portare la parola psicoanalitica ad un pubblico sempre più vasto, uscendo fuori dagli studi, la formazione on-line è sicuramente una strada da percorrere”.

Quale consiglio ti senti di dare agli aspiranti genitori che per la prima volta sentono parlare di bambini “special needs”?

“Per la mia esperienza ogni bambino necessita di bisogni speciali. In realtà parlare di bambini “special needs” potrebbe incutere timore. Come un confronto con qualcosa di diverso. Non è così. Non è sufficiente dare loro “una casa”, “una famiglia”, “amore” e “affetto”. I nuovi genitori dovranno impegnarsi costantemente, dedicando loro tempo e pazienza per costruire un rapporto che li porti a riconoscersi, proprio come per tutti i bambini”.

Siamo pronti a partire con la formazione on-line. Dopo il test di prova che c’è stato a fine luglio, che impressione hai avuto?

“Le mie titubanze si sono dissolte. Ho trovato nuova forza e stimolo per un progetto che potrà soltanto crescere. A parte qualche inconveniente tecnico, sicuramente superabile, il metodo apre nuove possibilità di interazione. Molti contatti raggiunti in poco tempo”.

Di che cosa parlerai nel corso della tua prossima lezione?

“Visti i risultati dei questionari di valutazione, approfondirò argomenti che trattano come la storia del bambino interferisce sulla quotidianità del rapporto con i nuovi genitori. Questi ultimi hanno desiderio di sapere come comportarsi di fronte alla sintomatologia del bambino. Per facilitare la comprensione sto lavorando sulla preparazione di slide”.

Perché è importante partecipare a questo corso?

“Un futuro genitore ha necessità di informazioni che lo aiutino a percorrere la nuova importante esperienza. Non sempre è facile spostarsi fisicamente dai propri luoghi per raggiungere lo psicologo. Il tempo e i costi sono un forte deterrente, alcune volte addirittura un impedimento. Collegarsi on-line abbatte tutte queste barriere e permette di affacciarsi con maggior consapevolezza all’adozione”.