Adozioni internazionali, si prospetta un autunno caldo
Arnoletti, presidente Cifa: "Le ombre non fanno bene a nessuno"

Sembra prospettarsi un autunno caldo per le adozioni internazionali. Enti che chiudono, altri che finiscono al centro di interrogazioni parlamentari. E la Commissione? Ne abbiamo parlato con Gianfranco Arnoletti, presidente di Cifa Onlus. “Le ombre non fanno bene a nessuno - ha commentato il presidente dell’Ong torinese - ancora di più nell’ambito delle adozioni internazionali, questione già delicata di per sé, dove ciascun attore ha l’obbligo e l’impegno morale di comportarsi all’insegna della massima trasparenza. Per fortuna la maggior parte degli Enti Autorizzati italiani rispetta le regole”
Presidente, cosa la preoccupa?
“Gli ultimi episodi di cronaca anche giudiziaria lasciano sicuramente il segno nelle aspiranti famiglie adottive, che comprensibilmente vengono assaliti dai dubbi e dalla perplessità. Scegliere un ente è un qualcosa di strettamente personale e intimo, e proprio per questa ragione ciascuno deve impegnarsi a operare nella massima lealtà e onestà, e non soltanto a parole. L’Italia ha sempre vantato un ottimo modello di adozioni internazionali, apprezzato in tutto il mondo. Mi chiedo se sia ancora così...”
Qual è il vostro rapporto con la Commissione Adozioni Internazionali?
“Noi enti autorizzati siamo semplici esecutori di un incarico, e cerchiamo di svolgerlo al meglio. Cerchiamo di seguire al meglio la normativa vigente e le indicazioni della Commissione Adozioni Internazionali. Il nostro augurio è che si possa lavorare con collaboratività da entrambe le parti, in nome dell’interesse supremo dei bambini che ancora devono diventare figli”.
Nelle ultime settimane, l’operato di alcuni enti è finito al centro delle polemiche. Questo potrebbe condizionare il pensiero dell’opinione pubblica sul mondo delle adozioni internazionali?
“Sono cose che fanno male a tutti coloro che hanno a cuore l’adozione internazionale. Naturalmente abbiamo letto le interrogazioni parlamentari presentate per far luce sull’operato di un altro ente autorizzato torinese. Non siamo in grado di prevedere il futuro, né sappiamo come la Cai vorrà procedere. Ci conforta l’accordo che la stessa Cai ha sottoscritto con l’Arma dei Carabinieri, per vigilare al meglio sull’operato di tutti gli Enti. La situazione drammatica che si è prospettata per Airone è ancora più grave. Senza mai dimenticare il dolore atroce che tanti bambini hanno dovuto sopportare e che verosimilmente non dimenticheranno mai".
Cosa si aspetta dal futuro e come intende procedere Cifa?
“L’augurio che può fare ciascuno di noi è che tutti insieme si possa continuare a lavorare con la massima onestà e trasparenza, fornendo a tutte le famiglie il maggior numero possibile di informazioni, all’insegna della completa trasparenza. Non a caso abbiamo scelto di aggiornare con puntualità sul nostro sito internet i numeri degli incarichi che vengono presi dalla nostra Ong, il numero degli abbinamenti e naturalmente quello delle adozioni portate a termine: una sorta di fotografia precisa del momento, hic et nunc, in modo che ogni aspirante genitore possa fare la propria scelta con la maggior serenità possibile".