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"La Polonia? Il Paese giusto per chi vuole accogliere un gruppo di fratelli"

Alle feste di Natale c'era anche Marta Tomaszek, referente del NAAA nel Paese dell'est Europa

"La Polonia? Il Paese giusto per chi vuole accogliere un gruppo di fratelli"
Foto: La presidente Maria Teresa Maccanti con Marta Tomaszek e l'operatore Vanessa Leoncini
22 dic 2015

Non c’è festa senza Marta. Quella della referente in Polonia è ormai una presenza costante ad ogni evento organizzato dal NAAA. La dolcezza e la simpatia di Marta Tomaszek colpiscono tutti. È praticamente impossibile non affezionarsi. In fondo basta vedere la gioia negli occhi dei bambini che, grazie anche al suo aiuto, sono riusciti a trovare una famiglia. Sono 25 i piccoli arrivati in Italia dal Paese dell’est Europa nel corso del 2015: un dato importante, che testimonia l’ottimo lavoro svolto in questi anni dall’ente in Polonia. Soltanto nel 2011 e nel 2013 i numeri sono stati superiori, rispettivamente con 28 e 32 ingressi. “Quest’anno è andato molto bene – afferma Marta – ho trovato famiglie preparate, aperte e disponibili ad accogliere anche gruppi numerosi di fratelli”. Dal 2003 ad oggi, sono quasi duecento i minori polacchi accolti dalle coppie italiane attraverso il NAAA. “È difficile dire oggi cosa accadrà in futuro – prosegue la referente in Polonia – perché pochi mesi fa ci sono state le elezioni ed è cambiato il Governo. Aspettiamo quindi di capire se i nostri politici continueranno a sostenere e a supportare le adozioni internazionali”. La fiducia, però, non manca: “Un consiglio alle coppie in attesa? Di avere pazienza – evidenzia Marta – con l’arrivo del nuovo anno contiamo di poter velocizzare il percorso adottivo. Ci tengo poi a chiarire un aspetto: non è vero che i bambini polacchi hanno difficoltà a scuola, anzi si adattano subito e imparano in fretta la lingua, mentre le difficoltà iniziali forse sono dovute più al loro passato”. E, per concludere, un appello a chi è all’inizio del proprio percorso adottivo. “Se le coppie hanno la possibilità – conclude la referente del Paese est europeo – consiglierei loro di scegliere la Polonia e, perché no, di accogliere un gruppo di fratelli. Non c’è gioia più bella”.