"Tuyet Lan, una bambolina che ci ha rubato il cuore"
La storia dei coniugi Mosca e della loro piccola proveniente dal Vietnam
Sono passati due mesi da quando Massimo, Cristina e la piccola Tuyet Lan sono arrivati in Italia. Nella vita dei due coniugi torinesi, poco più che quarantenni è arrivata una bellissima bimba vietnamita, che ha da poco compiuto un anno. “Eravamo spaventati soprattutto dal cambio del pannolino – sorridono papà e mamma – ma non è stato così traumatico come pensavamo”. Era il 2012 quando i due iniziano a pensare all’adozione. “Ci siamo orientati subito verso quella internazionale – raccontano Massimo e Cristina – perché amiamo viaggiare e la cultura asiatica ci ha sempre affascinato”. A fine aprile 2013 arriva l’idoneità e, dopo l’estate, decidono di intraprendere il percorso verso l’adozione. “Avevamo già le idee chiare sul Paese in cui volevamo andare – evidenziano i due – ci siamo lasciati guidare dal sesto senso. Pur non essendoci mai stati, il nostro sogno era di poter accogliere un bambino proveniente dal Vietnam”. Massimo Mosca e Cristina Leone partecipano agli incontri di due enti, tra cui il NAAA. “Il primo ci aveva indirizzato verso altre mete, senza neppure prendere in minima considerazione il Vietnam – non nascondono i due coniugi torinesi – ci siamo sentiti poco considerati”. E così Massimo e Cristina partecipano all’incontro informativo nella vecchia sede di Ciriè. “Qualche mese prima avevo conosciuto una coppia che stava effettuando le visite necessarie per adottare un bambino nella Federazione Russa – svela il neo papà, che è medico – e mi aveva parlato molto bene del NAAA. Evidentemente era un segno del destino”. Così, dopo aver conferito il mandato a febbraio 2014, a gennaio 2016 arriva l’abbinamento. “Stavamo entrando nell’ottica di dover partire per il Vietnam – continuano – ma non ci immaginavamo che questo potesse accadere già all’inizio dell’anno. Eravamo appena tornati da una piccola vacanza e, giusto il tempo di organizzarci, abbiamo nuovamente preparato i bagagli per quello che sarebbe stato il viaggio più bello della nostra vita”. E a febbraio i due coniugi torinesi si ritrovano, così, nel sud-est asiatico, nella provincia di Lang Son, a tre ore e mezza di auto da Hanoi. Tre giorni dopo l’arrivo in Vietnam avviene l’incontro con la piccola Tuyet Lan. “L’immagine che ci rimarrà impressa per sempre – sottolineano – è quella di una bambolina con un casco di capelli neri e due occhioni scuri infagottata in un tutina arancione. È stato amore a prima vista”. La permanenza in Vietnam prima del rientro a casa ha aiutato i tre a creare il giusto feeling tra genitore e figlio. “In attesa dei documenti per il ritorno – ammettono Massimo e Cristina – ci siamo goduti nostra figlia. I timori iniziali sono subito svaniti. Siamo stati fortunati: la nostra è una bimba solare, che ha subito iniziato a sorridere”. Massimo e Cristina sono al settimo cielo. “Quando la vediamo giocare per casa ancora a volte stentiamo a credere che sia tutto vero. La nostra bambolina ci ha cambiato, davvero, la vita”, concludono.