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"Non fatevi spaventare dall'età, è l'amore che conta"

La storia dei coniugi Elia e della piccola Samantha, proveniente dalla Polonia

"Non fatevi spaventare dall'età, è l'amore che conta"
Foto: Papà Giuseppe, la piccola Samantha e mamma Angela
04 lug 2016

“L’età del bambino non deve spaventare. Con la nostra Samantha è come se ci conoscessimo da sempre, non vedeva l’ora di essere abbracciata da mamma e papà”. Giuseppe Elia e Angela Caliandro sono tornati un mese fa dalla Polonia con Samantha, che ha da poco compiuto 11 anni. Samantha è la cinquantesima bambina arrivata nel 2016 con il NAAA. “È vero, la lingua ci frena un po’ – ammette il neo papàma riusciamo comunque a capirci. Abbiamo instaurato un rapporto bellissimo tra di noi, ci sembra davvero di sognare”. Un percorso iniziato tre anni fa. “Abbiamo sempre avuto l’idea di adottare un bambino – racconta la coppia della provincia di Brindisipoi, parlando con altri amici che avevano già vissuto questa esperienza, questo pensiero si è rafforzato sempre di più. Così abbiamo iniziato l’iter burocratico, prima con l’adozione nazionale e, in un secondo momento, con quella internazionale”. A maggio del 2015 arriva il decreto di idoneità. “Abbiamo partecipato agli incontri di due enti autorizzati – dice Giuseppe – ma in cuor nostro avevamo già scelto”. Così, dopo aver visitato la sede di San Giorgio Jonico, i coniugi Elia decidono di dare il mandato al NAAA. “Abbiamo partecipato alla formazione on-line, prendendo parte sia al corso special needs che al modulo A+B, e ci è piaciuta molto. Si è molto più tranquilli – dichiarano i due neo genitori, rispettivamente 50 e 45 anniperché si può assistere alla lezione direttamente da casa, e in più ci si può confrontare e dialogare con altre coppie provenienti da tutta Italia”. Nessun dubbio, poi, sulla scelta del Paese. “Vicino a noi abita una famiglia che aveva già adottato una bambina dalla Polonia – proseguono – e ce ne avevano parlato bene. Poi è una realtà simile alla nostra, non molto distante da casa”. E a febbraio del 2016 arriva l’abbinamento. “Ci aspettavamo un bambino di quella età – non nasconde papà Giuseppe – eravamo già preparati, grazie al supporto dei professionisti e degli operatori del NAAA. Così abbiamo accettato subito, senza nemmeno pensarci. Quando abbiamo visto le fotografie di Samantha, poi, ogni dubbio è svanito. Non vedevamo l’ora di partire”. A inizio aprile i coniugi Elia arrivano in Polonia. “L’incontro con nostra figlia? Un’emozione indescrivibile. Peccato, però, che dopo pochi giorni siamo dovuti tornare a casa”. In attesa di tornare in Polonia per il secondo e ultimo viaggio, previsto a maggio, Giuseppe, Angela e Samantha hanno continuato a sentirsi via Skype. “Contavamo i giorni che ci separavano dal nostro incontro – continuano i due – la bambina aveva già la valigia pronta da qualche giorno. Abbiamo trascorso un mese, tutti insieme, in Polonia. Ma ci siamo sentiti come a casa grazie alla referente Marta e a tutto il NAAA, che è stata la nostra seconda famiglia”. Ora la piccola è a casa, coccolata da mamma e papà. “Si sta adattando velocemente – raccontano – abbiamo pensato di iscriverla a una scuola di italiano per imparare la lingua, anche perché a settembre frequenterà la quinta elementare. In queste settimane, inoltre, parteciperà a un campo scuola, come concordato con la psicologa, per familiarizzare con i bambini che abitano nella nostra zona. A lei piacciono molto gli animali: così abbiamo deciso di prendere una tartaruga e chissà che dopo l’estate non possa arrivare anche un cagnolino”, sorride il papà. Giuseppe e Anna avrebbero già voluto ricominciare il percorso da capo. “Ci sarebbe piaciuto adottare due bambini – concludono – ma purtroppo bisogna fare i conti anche con la burocrazia. L’età ci frena, altrimenti saremmo stati pronti a ripartire”.