"Nostra figlia aveva solo bisogno di una mamma e di un papà"
La storia della famiglia Di Gioia e di Olga, proveniente dalla Federazione Russa

“Se ci fossimo fermati alle informazioni date dalla Federazione Russa su nostra figlia, forse avremmo gettato la spugna. Invece non ci siamo lasciati spaventare e siamo andati avanti: Olga, in fondo, aveva soltanto bisogno dell’affetto di una mamma e di un papà”. Esordisce così Alessandro Di Gioia durante la testimonianza lasciata in occasione della festa di Natale a Nole Canavese. “Abbiamo conosciuto nostra figlia a maggio – prosegue papà Alessandro, 47 anni – in un sanatorio, dove si trovava per un controllo”. Un momento che Alessandro e Katia non dimenticheranno mai. “E’ stato un incontro emozionante – racconta mamma Katia, 49 anni – che porteremo sempre dentro di noi. Abbiamo fatto quattro viaggi in Russia e, ogni volta, abbiamo lasciato lì un pezzo di cuore”. Quello di Alessandro e Katia, residenti nella provincia di Torino, è stato un percorso rapido: i due hanno conferito il proprio mandato al NAAA nel novembre 2015. “Abbiamo fatto in fretta – sorride il papà – ma in questi mesi siamo sempre stati seguiti molto bene dal NAAA, che non ci ha mai lasciato soli. Permettetemi un pensiero: vorrei fare i complimenti a tutte le mamme in attesa, perché hanno una forza che è difficile da immaginare finché non la si prova sulla propria pelle”. Olga ha compiuto otto anni il 7 ottobre, proprio sul volo verso la sua nuova casa, in Italia. “Sinceramente, all’inizio, avrei preferito una bambina più piccola – non nasconde Alessandro – ma oggi sono davvero entusiasta di avere una figlia già grande. Tutti i pensieri negativi sono svaniti nel momento in cui l’ho incontrata per la prima volta. L’unica vera difficoltà, alla fine, è stata la lingua: ma abbiamo superato anche questo. Sono l’uomo più felice del mondo”.