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Un cyberbullismo ancora più profondo

L'informazione e la comprensione sono fondamentali per prevenire e tenere lontani i pericoli

Un cyberbullismo ancora più profondo
02 mar 2017

Il web è sicuramente uno strumento utile e straordinario ma che, allo stesso tempo, nasconde molte insidie, soprattutto per i più giovani. Ci sono porte oscure che non si trovano attraverso una semplice ricerca su internet, ma si possono aprire scaricando e installando software o applicazioni per pc, tablet e smartphone. Sono più o meno nascoste: non fanno parte del web conosciuto da tutti, e non sono da confondere con il dark web. Si tratta di un mondo sommerso, che i comuni e più conosciuti motori di ricerca come Google, Yahoo, Bing non sono in grado di indicizzare, ovvero non si trovano nei database dei motori di ricerca e per cui non possono essere trovati. Cosa si aggira all’interno di questo web sommerso? Criminalità organizzata, vendite illecite di armi, pedopornografia, commercio di droga. Secondo una ricerca sulle dimensioni della rete condotta da Bright Planet, il web è costituito da oltre 550 miliardi di documenti, mentre Google ne indicizza solo 2 miliardi, ossia meno dell'uno per cento. Ma in realtà l’argomento è molto più complesso. Ed è sempre più facile, purtroppo, che i bambini ed i ragazzi possano varcare queste porte oscure, che sono solo una parte del web sommerso. “E’ dovere di tutti – spiega la responsabile Formazione del NAAA, Claudia Perello cominciare un percorso di formazione ed educazione all’utilizzo del web perché è solo grazie all’informazione unita alla comprensione che è possibile prevenire e tenere il più possibile lontani i pericoli. C’è anche un lato positivo: formarsi significa anche imparare il significato di qualche terminologia informatica per riuscire a dialogare meglio con la tecnologia”.