FRATELLI?
Paolo e Marina Azzimonti
14 Agosto 2002 mattina, finalmente si parte per il primo viaggio a Kathmandu in Nepal per conoscere il nostro secondo figlio: il piccolo ARJUN.
Siamo in sette coppie a vivere questo tanto atteso momento, non ci conosciamo, ma presto ci individuiamo e subito ci presentiamo. Ci scambiamo reciprocamente notizie dei nostri piccoli bimbi: il nome, l'età, la data di nascita, l'ingresso alla Children's Home, il luogo di origine. Arjun, nostro figlio, ha i tratti somatici della etnia di origine tibetana: gli occhietti a mandorla la particolare struttura del viso.
Compaiono le preziose "fotine" piccole, in bianco e nero e confrontandole notiamo che anche Sanjib, un bimbo più piccolo, ha queste caratteristiche, e quasi si assomigliano. Con Maria e Antonio, i suoi genitori, verifichiamo il luogo di provenienza, la data di ingresso in istituto, la data e il luogo di ritrovamento...sono identici a quelli di Arjun.Che coincidenza, saranno forse fratelli? Questo sospetto diviene certezza due giorni dopo quando in albergo arriva Mister Tamata ,responsabile dell'istituto, che molto candidamente ammette che ci sono due fratelli nel nostro gruppo di bimbi: appunto Arjun e Sanjib.Questo viaggio quindi, non solo ci dà un figlio, ma ci regala anche "Zia Maria" e "Zio Antonio" e un prezioso bimbetto che ha vissuto e condiviso con Arjun momenti sicuramente difficili, affetto e giochi insieme. In accordo con Maria e Antonio manterremo i legami, ci incontreremo e cercheremo di capire le loro esigenze di costruzione di un rapporto. Tutto ciò non per affermare la supremazia dei legami di sangue su quelli degli affetti, ma per non negare la loro storia e far perdere ai nostri bimbi quello che c'è e soprattutto c'è stato tra di loro. Tutto ciò senza però creare confusione di ruoli: Arjun ha ed avrà punto di riferimento di affetti e di vita nella nostra famiglia, così Sanjib nella sua. Questa per noi è la seconda adozione e ben sappiamo quanto forti, coinvolgenti e totalizzanti siano i legami con i nostri figli, tenacemente desiderati e nati dal nostro cuore.
(ndr). In molte occasioni ci dimentichiamo che i nostri figli, soprattutto quelli provenienti da certi paesi stranieri hanno dei fratelli, da cui sono stati separati me che il fato ha fatto arrivare comunque in Italia... come pensare di non mantenere vivi questi legami di sangue? Guardate Paolo e Marina oltre ad un figlio hanno allargato la loro famiglia a degli zii ed ad un "figlioccio". Ricordiamoci sempre di tutelare e fare in modo che questi legami vengano mantenuti dai nostri bambini, non si sa mai cosa il futuro possa riservare a loro e, perché no, a noi!)