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Thi Thanh Khiet

Thi Thanh Khiet
19 apr 2005

Siamo partiti carichi di speranze dall'aeroporto, insieme ad altre due coppie della zona di Milano, in tasca avevamo le foto dei nostri figli...

E' iniziata in quel momento un'intesa via via crescente nel gruppo appena formato, che portera' alla nascita di una vera amicizia. A Parigi veniamo raggiunti dalla "strana coppia" zio Ferry e Giancarlo: inizia definitivamente l'avventura. Il viaggio in aereo e' lungo, la Vietnam Airline e' concepita per i pesi e le misure dei suoi connazionali, "zio Ferry" a fatica entra nel sedile, inoltre le ore di volo sembrano piu' lunghe causa l'attesa che abbiamo in corpo. Finalmente nel tardo pomeriggio del sabato arriviamo a Saigon, il caldo e il caos della citta' sono impressionanti. I due giorni successivi passano attraverso due gite, una in Saigon, l'altra a visitare un tempio ad un centinaio di chilometri dalla citta', serve per ingannare il tempo nell'attesa della cerimonia e per allenarsi alle strade del Viet nam: il momento tanto atteso si avvicina. Il giorno 9, di buon mattino finalmente iniziamo trepidanti l'ultima tappa di avvicinamento, si parte per Can Tho. Si entra nel delta del Mekong una campagna bellissima, dai colori fantastici, ma povera e dopo circa 6 ore si giunge a destinazione. Si scaricano le valige e si attende l'indomani. Finalmente il 10, alle ore 7 si parte alla volta dell'orfanotrofio situato a Soc Trang, e li vi si giunge alle ore 8,30. Le forti emozioni cominciano all'entrata del cancello dell'istituto, al contrario di quanto visto fuori, si notano ordine ed una buona pulizia, sbirciando fuori dai finestrini con il nostro cuore cerchiamo i nostri figli, ma vediamo solo dei stupendi e numerosi bambini, seduti fuori da una casetta, che gridano e ci salutano controllati da due ragazze in camice bianco, "zio Ferry" ci comunica che quelli saranno i futuri figli di altre fortunate coppie, in quanto i nostri, sono tenuti in un'altra casettina, in attesa che noi diamo alle ragazze, che fino ad ora hanno preziosamente custodito i nostri figli, i vestitini per la cerimonia. A questo punto dopo aver consegnato i vestitini ci avviamo verso gli uffici dove inizieremo la cerimonia di consegna. Qui ci viene presentato dalla solerte vicedirettrice, il commissario del popolo i suoi collaboratori, e seduti intorno al tavolo, il rito inizia con il discorso di presentazione, prontamente tradotto da "zio Ferry". Al temine nel discorso si passa alla firma delle carte, e subito dopo vengono fatti entrare, ad uno ad uno, i bambini e consegnati alle loro relative famiglie, Thi Thanh Khiet è l'ultima ad entrare, sono le 9,30, la gioia e l'emozione raggiunge l'apice, quando vedo in braccio a mia moglie nostra figlia, poco dopo inizia lo scambio dei doni e degli auguri.

Ringraziamo il cielo di questa bellissima e poeticissima cerimonia di consegna di nostra figlia, ancora oggi al pensiero di quei momenti la commozione sale alle stelle! In seguito siamo invitati a visitare le strutture dell'orfanotrofio, e possiamo ben trasmettere un senso di sicurezza ai futuri genitori, i bambini sono amati e ben tenuti, tenendo presente lo stato di poverta' del paese. Infine dopo aver visitato i luoghi in cui i nostri figli hanno vissuto i loro primi mesi di vita e dopo aver ringraziato ancora una volta il personale, riprendiamo i pulmini e ci incamminiamo verso Saigon, ma un pezzo del nostro cuore a' rimasto in quel cortile. Dopo 7 ore di viaggio giungiamo a destinazione, i nostri figli con le relative mamme vanno per un controllo medico all'ospedale. Quando tornano andiamo a letto, la mattina dopo si partira' di buon ora per Hanoi: siamo una famiglia completa! Giunti ad Hanoi, per 14 giorni viviamo in questa città e piano piano inizieremo a conoscerci sempre meglio con nostra figlia e crescerà contemporaneamente quel senso di Amicizia nel gruppo. Dobbiamo ringraziare anche se fino ad ora mai menzionati, i rispettivi referenti sia al nord che al sud per l'ottima organizzazione ed immancabile presenza ogni qual volta fosse necessario, il personale dell'albergo Claudia ad Hanoi, nonche' la padrona medesima per la squisita ospitalita' concessaci, che va al di la del servizio puro e semplice che offre un buon gestore di albergo. Infine ringraziamo "zio Ferry" per averci sopportato in Vietnam per SOLE tre settimane, e Rino che ha dovuto sopportarci dal momento dell'iscrizione sino al giorno prima della partenza per diversi mesi. Lanciamo inoltre un messaggio a tutte le coppie che vogliono intraprendere il lungo cammino dell'adozione. Insistere, rompere, informarsi e mai perdersi d'animo, perche' il risultato ripaga di tutto!