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La storia di A.F.

di Claudia B.

La storia di A.F.
08 set 2006

Le cose da scrivere sarebbero state tante, mi sono soffermata solo su alcuni aspetti per far capire alcune cose: - la Colombia e' un paese stupendo, non ci sono pericoli particolari e si può trascorrere un mese in relax e tranquillità, godendosi la nuova gioia della maternità e paternità; - l'ICBF prepara  bene i bambini ed il sistema delle famiglie affidatarie e' veramente uno strumento utile per permettere ai bimbi di vivere con una certa serenità e calore umano il periodo dell' attesa di mamma e papà; - la nostra esperienza adottiva e' stata ed e' completamente positiva.. siamo veramente felici.La nostra storia e’ probabilmente simile a quella di tante altre coppie che intraprendono il cammino dell’adozione, l’unica cosa e’ che noi abbiamo deciso di non provare a percorrere il cammino difficile e doloroso, sia psicologicamente che fisicamente, della fecondazione assistita. In questo lungo cammino che ci ha portati a nostro figlio, tante persone si sono meravigliate del fatto che non sfruttassimo i progressi della scienza per poter aver un figlio, si chiedevano come mai rinunciare al famoso neonato (come se il neonato fosse condizione indispensabile per poter essere genitori) . Non vi nascondo che nel lungo periodo dell’attesa (dalla consegna dei documenti in Colombia all’abbinamento sono passati 25 interminabili mesi più un anno per il decreto più alcuni mesi per iscriversi al Naaa, fare i corsi e avere la destinazione) qualche volta ci siamo chiesti “Ma stiamo facendo la cosa giusta? Arriverà davvero questo figlio?”, meno male che ci siamo sempre risposti “Si, questo figlio da qualche parte ci aspetta…” Eravamo sicuri, anche nei momenti di maggior sconforto sapevamo che lui o lei c’era da qualche parte in Colombia, ce lo sentivamo: così finalmente l’11 maggio 2004 siamo partiti….. Con una foto sbiadita dove si capiva solo che era un bel bambinone con la faccia tonda, con una relazione dettagliata sul suo passato e sul suo stato fisico e con il suo bellissimo nome A. F. siamo andati incontro a nostro figlio. All’arrivo siamo stati alloggiati in un bellissimo albergo, i due giorni prima dell’incontro con A.F. non passavano mai, abbiamo avuto l’incontro con l’avvocato, girato per Bogotà, visto la città vecchia: affascinante e piena di vita… Finalmente il 13 maggio si parte da Bogotà con la mitica Johanna alla volta di Sogamoso: quattro ore di macchina per strade super trafficate, con una marea di camion e soprattutto non certo come le nostre autostrade, ma come le nostre statali di montagna…. L’appuntamento era per le ore 14, noi siamo arrivati prima, ricordo ancora il pranzo: non avevo assolutamente fame, ci sentivamo come sospesi. Alle due eravamo puntuali all’ICBF con uno zaino di regalini per il bimbo, la telecamera, la torta (le assistenti sociali dell’ICBF avevano organizzato una specie di festa con aranciata e palloncini)….l’emozione era tale, l’attesa era stata cosi lunga e sofferta: eravamo come anestetizzati ossia non riuscivamo a far uscire la gioia perchè ci eravamo immaginati così tante volte quel momento che ora non ci sembrava vero. Dopo un’ora di attesa ecco arrivare dalla porta il nostro A.F.….e’ arrivato con un biberon con dentro un liquido denso biancastro e con una mela in mano. Lo abbiamo abbracciato ed immediatamente era nostro figlio……all’inizio ci guardava meravigliato, poi con l’aiuto di un peluche, delle bolle di sapone e della torta lo abbiamo conquistato. In macchina mi stava in braccio tranquillo, osservava quello che vedeva fuori ed e’ stato subito affettuoso con noi. All’arrivo all’albergo però Andres ha finalmente avuto una reazione a tutte queste novità: ossia appena Johanna ci ha salutato e ci ha lasciato in camera , ha iniziato un pianto dirotto, inconsolabile, disperato… Io lo tenevo in braccio, lo coccolavo…lui ci stava, ma continuava a piangere disperato: era stravolto. Abbiamo cercato di mettergli il pigiama, ma non voleva farsi tirare via niente, ne’ le scarpe ne’ i vestiti e piangeva sempre più forte (era una delle reazioni che nei vari libri letti era stata presentata come frequente). Siamo quindi rimasti così, con lui in braccio fino a quando, stremato, non si e’ addormentato. Da quel momento ha dormito nel suo lettino tranquillo: portava sempre sotto le coperte tutti i giochi che gli avevamo regalato. Mi ricorderò sempre il primo risveglio: era fermo nel suo letto, con gli occhi aperti, allora mi alzo per coccolarlo: aveva le gambe rigide, i muscoli contratti, stava così senza muoversi. Allora memore delle cose dette dalla Cinzia, abbiamo iniziato a fargli dei massaggi con l’olio dai piedi, alla caviglia, alle gambe, sulla pancia…e così piano piano si e’ rilassato…..e poi abbiamo anche fatto il bagno insieme nella vasca (ha pianto per entrare , ma poi dopo pochi minuti giocava con l’acqua e rideva). Le giornate sono poi passate tranquille, eravamo in un posto da favola, in montagna, in un albergo con il lago, i cavalli, le capre, i conigli, la piscina all’aperto riscaldata, il parco giochi….A. era sempre più sereno, allegro, mangiava e dormiva senza problemi. Impazziva per gli animali, i giochi sulla sabbia, le nuotate in piscina con i tuffi, i giri sul cavallo e soprattutto per la televisione……….. Per problemi burocratici (errore nel certificato di nascita) il nostro soggiorno ha battuto ogni record ossia 52 giorni, quindi dopo essere stati 20 giorni in albergo a Bogotà (non il max con un bambino) siamo andati anche al mare ed e’ stato bellissimo!!!!!!!! Per tutti quelli che hanno timore o paura della Colombia, vi posso assicurare che e’ un paese tranquillissimo, dove con le dovute precauzioni non si corre alcun rischio, ci sono dei posti fantastici dove andare, i bambini sono stupendi. Inoltre e’ vero che l’ICBF opera con molta attenzione verso l’infanzia abbandonata infatti i bambini vengono preparati e seguiti, sono quasi sempre in famiglie affidatarie e non in istituto, ricevendo quell’affetto e calore umano necessari per la loro crescita. Proprio per questo avremo sempre un posto speciale nel nostro cuore per la mamma affidataria di A.F. in quanto il carattere allegro, solare, tranquillo di nostro figlio e’ sicuramente dovuto a lei che l’ha accudito e cresciuto per un anno e mezzo con affetto, calore e dedizione.