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Ce la farò?

Famiglia  Canova_Vecchiato

Ce la farò?
Foto: Nostra figlia
30 lug 2007

Questa è la storia del nostro cammino verso l’adozione, una storia di sentimenti che invadono il  nostro cuore e la nostra mente, che riempiono il nostro mondo interiore ogni minuto del giorno e che entrano nei nostri sogni durante la notte. Tutto inizia a gennaio 2004: siamo in due, ancora in due, ci siamo guardati negli occhi eil desiderio comune di sentirci completamente una famiglia da corso, oramai da tempo, all’istinto naturale di avere dei figli… avere dei figli… avere dei figli… l’abbiamo propriamente ripetuto tre volte, una volta per ogni tipo di desiderio: avere dei figli con la mente, avere dei figli con il cuore e avere dei figli in carne ed ossa! Valutando le varie strade per raggiungere il nostro desiderio abbiamo capito che la nostra era quella dell’adozione. Senza esitare ci siamo messi sulla linea di partenza e, come dei bravi maratoneti, abbiamo iniziato il nostro cammino verso ciò che il destino ci aveva meravigliosamente riservato. Non definiremo facile il percorso, ma impegnativo e a volte estenuante, l’importante è non perdere mai di vista l’obbiettivo, la meta, cercando di mantenere intatte le nostre facoltà mentali, lasciando pessimismo e aggressività a chi di obbiettivi non ne ha. Arriva l’idoneità...  il primo passo da gigante che senti di aver compiuto in questo percorso di attesa e speranza, e quando il postino del cielo consegna questo foglio, che è più prezioso di tutto l'oro del mondo, sai che una nuvoletta rosa si ferma davanti alla porta della tua casa... e tu sali di impeto senza che nessuno ti dica di farlo, prendi per mano il tuo compagno e voli in alto con lui dove nessuno ti può toccare... che sensazione meravigliosa!!! Ci godiamo il momento e non scendiamo da questa nuvola finché non arriva il momento di rimetterci nuovamente in cammino, la maratona non è finita, la nuvoletta era solo un aerea di ristoro. E’ l’ora di preparare i documenti, il nostro destino ci ha mandati in Cambogia, forza allora… ora sappiamo da che parte del cielo guardare… Non vi capita mai di pensare che anche vostro figlio stia guardando lo stesso cielo? A maggio 2005 il nostro iter sta procedendo regolarmente, e quando abbiamo saputo che i documenti si trovavano già in Cambogia la nuvoletta rosa si è ripresentata davanti alla nostra porta, siamo saliti nuovamente a bordo ed è stato ancora una volta meraviglioso! La marcia continua, sappiamo che dobbiamo attendere pazientemente, per quanto mi riguarda, anche se l'attesa non è facile, la prospettiva che presto saremo finalmente uniti al nostro frugoletto ci rende tutto almeno sopportabile... ci basta pensarlo... lo pensiamo per strada ad elemosinare, in mezzo all'immondizia attento a svolgere il suo compito di raccolta differenziata, col muco al naso che nessuno pulisce, sdraiato su una stuoia in mezzo alla polvere, affamato e impaurito perchè è un cucciolo e avrebbe bisogno di qualcuno da imitare per imparare a difendersi, per capire che nella vita non si è nati solo per soffrire e soprattutto che è arrivato il suo momento di essere finalmente bambino e figlio... ecco come abbiamo affrontato la nostra attesa, pensando a quel feto già cresciuto nel nostro cuore, che non ha sesso, non ha età... ma la sua ecografia esiste già nel nostro immaginario, i suoi occhi a mandorla e la sua pelle scura, i capelli corvini... ma soprattutto il suo bisogno di mamma e papà. Sentiamo di essere in un limbo dove vediamo tantissimi genitori in attesa con noi, sentiamo i loro e i nostri cuori battere insieme fortissimo in un unico Tam Tam… sembra un richiamo d’amore che scandisce l’attesa. Vediamo volti impauriti e preoccupati, ma vediamo anche famiglie prendersi per mano ed aiutarsi a superare le difficoltà insieme, confortandosi ed esultando insieme per ogni piccolo risultato ottenuto da un qualsiasi compagno di viaggio. ...Poi un comune pomeriggio autunnale ha cambiato la nostra vita per sempre… IL SUO NOME E’ NEARY, E’ NATA IL 3 MARZO 2005… E’ UNA BAMBINA… E’ NOSTRA FIGLIA!! Ci hai trovati finalmente amore… dobbiamo vederti… ancora due lunghissimi giorni e poi avrai un volto… si sei proprio tu… sei così piccola… Amore… Amore… Amore… Sono passati due giorni e abbiamo finalmente visto il tuo volto, ti abbiamo riconosciuta… lo avremmo fatto in mezzo a migliaia di persone… lo abbiamo sempre saputo che eri tu! Dovrai, dovremo aspettare ancora un po’ e poi sarà per sempre, per sempre, per sempre…

Il nostro terribile Natale 2005!! Il Natale è passato, e per la prima volta nella nostra vita, stamattina 27 dicembre, abbiamo detto: FINALMENTE!! E' dura passare le feste quando sai che dall'altra parte del mondo c'è tua figlia che ti aspetta e che per un intoppo burocratico non puoi averla con te, non puoi raggiungerla e non puoi nemmeno vederla… mamma ha dato un pò di matto la scorsa settimana quando ha saputo che non sarebbero più partiti il 7 di gennaio... ma poi ha pensato a te... ha tirato in ballo tutte le sue forze e si è detta: "Questa è un'ennesima prova, tieni duro e sarai ricompensata!!!" Anche papà ha passato dei brutti momenti, ha compresso questo status di sofferenza talmente tanto che la notte della vigilia ha dato di matto pure lui... DA NON CREDERE! Insomma, speriamo che queste feste passino in fretta e che arrivi presto il momento di raggiungere il nostro sogno di nome NEARY 20 febbraio 2006, la comunicazione: PARTIAMO!!! Cronaca di un lunedì piovoso: Ore 07.30, suona la sveglia e… come al solito... nessuno si vuole alzare. Verso le 8.00, papà Bibbo comincia il suo rito quotidiano, caffè (rigorosamente deca ora!)... mentre la mamma continua a sonnecchiare. TG del mattino con appisolamento sulla poltrona, biscottini taglia fame per la vellutata Pipitì e per l'orsetto Zac... e poi: "Cinziaaaaaaaaa.... alzatiiiiii!".. suona il telefono e mamma Cinzia dice "Se non è Neary io non rispondo... sgrunt..." e così risponde papà Bibbone... era l'ufficio... problemi… fuori dal letto in fretta, doccia e via in ufficio!!! Per la strada si parla come sempre di te, di quando sarai con noi, di quello che dovremo fare, di quello che non dovremo fare, delle nostre paure, delle nostre speranze... sono questi gli argomenti che accompagnano ogni mattino, da cinque mesi a questa parte, il tragitto che facciamo da casa all'ufficio. Stamattina, poi, si parlava del nostro referente, sapevamo che era in missione e che sarebbe tornato sabato, sapevamo che forse ci avrebbero confermato la partenza per fine settimana... ci chiedevamo come avremo potuto pagare e ricevere i biglietti aerei in una sola settimana... non saremo partiti nemmeno stavolta... ma ecco la sorpresa... ore 12.00... il referente chiama in ufficio... la notizia che abbiamo tanto aspettato accompagna la sua voce "partite il 6 di marzo!!!" SIIIIIIII, è vero, partiamo, partiamo, partiamo, partiamo... grazie... il biglietto è pronto....allora è vero!!! Neary, mancano solo 14 giorni e finalmente staremo insieme per sempre, il nostro cuore batte forte forte forte…  è tutto così magico 

L'ultima notte... qui a casa... senza di te amore mio... mamma non riesce a dormire e nemmeno papà… ci guardiamo e riguardiamo senza parlare. Ascoltiamo il silenzio della notte che viene solo interrotto dai battiti del nostro cuore. Il tam tam dell’amore ha iniziato il suo richiamo, presto saremo con te per sempre. Quante volte abbiamo sognato questo momento, quante volte… ed ora è arrivato. Mamma si sente come anestetizzata, la paura è scomparsa, è pronta ad essere madre. Stanotte ha rivisto la sua vita, la nostra vita, scorrere... come in una moviola, nessuno al mondo può prevedere il suo futuro, ma io ora è madre e farà del suo meglio per darti tutto quello di cui un figlio ha bisogno… la notte è ancora qui e anche i pelosi, Pipitì e Zac, si sono svegliati, percepiscono la nostra adrenalina e si sono stretti intorno a noi quasi avessero intuito che quando ritorneremo non sarà più come prima… Il silenzio è assordante…eccoci amore, ora più che mai sentiamo di appartenerti.

7 marzo 2006

ECCOCI!!! Finalmente insieme. Siamo arrivati martedì mattina, tutto bene, tranne per i bagagli che non sono arrivati con noi, purtroppo. In ogni caso a noi non importava più di tanto, volevamo solo vedere nostra figlia, tutto il resto non contava. All’uscita dell’aeroporto ci aspettava la nostra referente, una donna di aspetto dolce ed esile ma di carattere assai forte, innamorata della sua Cambogia, sempre in prima linea, la donna che ci ha permesso di trovare nostra figlia e di condurla a noi. Con lei si trova la sua aiutante, una ragazza Cambogiana bellissima e di una gentilezza incredibile, la quale appena ci presentiamo ci dice che Neary cammina… che è una bambina di un’intelligenza strabiliante, solare e giocherellona…UNA FORZA DELLA NATURA. Ci dirigiamo verso il nostro albergo nella zona di KS, vicinissimo all’istituto dove si trovano i nostri figli, fortunatamente  non abbiamo bagagli da scaricare e dopo un fugace pasto ci dirigiamo in tutta fretta verso la felicità!! Dopo circa un quarto d’ora di viaggio, la nostra referente ci fa notare che ci stiamo avvicinando all’istituto. Siamo tutti in silenzio contemplativo, arriviamo davanti al cancello… non lo dimenticheremo mai quel cancello. Un giovane ragazzo ci viene ad aprire, imbocchiamo un vialetto alla fine del quale si trova una piccola casa. Ci alziamo tutti in piedi dentro l’autobus, vogliamo vedere, sulla porta ad accoglierci c’erano i nostri piccoli, Neary era agganciata alla cassa morta della porta d’ingresso che si sorreggeva sulle sue esili bambine.  Prontamente la sua Didi la prende in braccio e scompare con lei… ma dove la porta… Il papà scende immediatamente, mentre la mamma resta un po’ attonita, il nodo alla gola diventa sempre più grande, e non riesce a trattenere le lacrime… NO!! Non devi piangere mamma, Neary non può vederti con gli occhi rossi, distrutta dal viaggio e dal caldo umido che gonfia la faccia… Si da un contegno e scende, papà Bibbo la sta aspettando, la abbraccia e la conduce in un altro vialetto, Neary si trova in un’altra abitazione, non si poteva stare tutti insieme, troppa confusione i piccoli si sarebbero potuti spaventare. La fine di quel viale non arriva più, la mamma e il papà si sono stretti fortemente, Neary era un puntino in braccio alla sua Didi, CI STAVA ASPETTANDO!!! E’ LEI…. E’ QUI…. LA STRINGIAMO FRA LE NOSTRE BRACCIA, CI STRINGIAMO TUTTI E TRE, LA FAMIGLIA CANOVA E’ FINALMENTE RIUNITA!!!… giochiamo un po’ con lei e con gli altri bambini dell’istituto, tutti piccolissimi, tutti bisognosi d’amore, con degli occhioni sgranati che non dimenticheremo mai, con una voglia di aggrapparsi che ti porta via il fiato. Avremo voluto portarli tutti con noi… Neary, la nostra piccola Neary… si è addormentata fra le nostre braccia, senza paura... siamo così orgogliosi… lei è bellissima. è nostra figlia. IL NOSTRO SENSO DELLA VITA!! La sera rientriamo in albergo, Neary non è potuta venire con noi, aveva bisogno di abituarsi poco a poco a noi, saremo tornati la mattina dopo…..

10 marzo 2006

Neary si trova con noi già da mercoledì, si è subito abituata a noi, e la prima notte passata con lei non siamo riusciti a dormire, l’abbiamo guardata respirare tutta la notte. Da venerdì siamo a Phnom Phen, e Neary si è ammalata, è uscita dall’Istituto con una bella bronchite e un raffreddore incredibile. Ieri ha avuto la febbre a 40… abbiamo avuto tanta paura ma oggi sta meglio, ha preso l’antipiretico e uno sciroppo fluidificante e per fortuna si sta piano piano liberando di tutto quel muco accumulato da tempo, la sua pelle è già cambiata, le punturine d’insetto se ne sono andate tutte e anche i brufolini dovuti al calore, come le macchiette rosse che aveva sul collo… non è una mangiona, ma, per fortuna, il suo latte lo beve sempre tutto, mangia carne e le piacciono tantissimo le verdure (come la mamma.) e poi impazzisce per il succo d’ananas!!Ora dorme tranquilla sul lettone di mamma e papà…ora, domani  e sempre… per sempre… PER SEMPRE!!!

13 marzo 2006

Con Neary è stato facile stabilire un rapporto, soprattutto con la mamma che non perde mai di vista. Mentre con il papà sta iniziando ora. Oggi si è fatta addirittura imboccare da lui!!! Naturalmente papà Bibbo ne è tanto felice perché, nonostante la preparazione dei corsi pre-adottivi, era un po’ giù di morale quando vedeva che Neary si metteva a piangere alla sola sua vista. Ora invece si fa portare anche in passegino da lui… IL PASSEGGINO, non è stato facile farcela salire, ma poi piano piano, con il gioco, ci siamo riusciti, questo non significa che non la teniamo in braccio, anzi, ma ogni tanto il passeggino allevia la nostra schiena non ancora allenata. Neary è una gran chiacchierona, quando siamo in camera, dove si sente più sicura, si lascia andare… bubu… bababa… ciè… papapa… e poi fa delle risate da sola che ti fanno impazzire, è solare come il suo paese d’origine, di una delicatezza e signorilità disarmanti. Quando la mamma riordina la camera lei la segue ovunque, un po’ a gattoni e un po’ in piedi aggrappata al letto o appoggiata al muro. Se vede o sente qualcuno che ride e si diverte, pure lei inizia a sorridere. Ci sono stati anche dei momenti molto duri, soprattutto ieri sera, quando non riusciva a dormire e continuava a gridare “meh”… che significa mamma. Ma non ero io quella che voleva, ma la sua Didi dell’Istituto… ero così in pena per lei, non riuscivo a calmarla, mi ha graffiata, mi ha tirato calci fino a sfinirsi, ed io la stringevo sempre più forte a me, per poi cadere tra le mie braccia, esausta, in un sonno profondo. Le stanno crescendo i dentini, ha infatti due palettine nella parte inferiore della bocca che quando sorride e le fa vedere ti verrebbe voglia di mangiarla di baci. Lei i baci li adora, se non glieli dai ti salta addosso per prenderseli. L’altra sera quando si è addormenta piena di bronchite, si è posizionata a pancia in giù in posizione fetale, guardandola ci sono venute le lacrime perché abbiamo pensato che esistono degli esseri che hanno il coraggio di fare del male a queste creature indifese. Le emozioni accumulate in questi cinque giorni sono state tante, forti, anzi, fortissime e di tutti i generi che hanno portato un certo scompiglio dentro di noi. Le lacrime di gioia ma anche di impotenza sono comparse più di qualche volta nei nostri occhi.

15 maggio 2006

Da casa Siamo rientrati il 24 marzo, con un giorno di ritardo rispetto a quanto preventivato, a causa della CAI che ha ritardato nel rilasciare  il permesso di  ingresso in Italia di Neary. Il giorno passato in attesa di questo permesso, che non si sapeva se arrivava o meno, è stato terribilmente lungo. Abbiamo visto partire le altre famiglie che erano arrivate con noi, abbiamo pianto e i dubbi continuavano ad attanagliarci la mente, tipo: “….se il permesso non arriva, io, in Italia senza Neary non ci torno….”, discorsi che ora ci fanno sorridere, ma in quel momento non sei molto lucido e ti chiedi perché proprio a te, non c’erano motivi per questo ritardo.. e allora rimugini e rimugini e le idee più folli ti vengono in mente!!! Finalmente la sera del 23, durante la cena con la nostra referente è arrivata la fatidica telefonata: il permesso era arrivato, il giorno dopo saremo rientrati. Al nostro rientro, in aeroporto, c’era un sacco di gente ad aspettarci, parenti ed amici cari, con cartelloni, fiori, pupazzi e tanta tanta eccitazione. Le lacrime di felicità non sono mancate e nemmeno un sorriso da parte di Neary che con la sua solarità ha illuminato l’aereoporto intero!!! La patatina si sta ambientando molto bene, regala baci e abbracci a mamma e papà, gioca con la cuginetta Gioia ed esclama OHHHHH!!!! ad ogni novità. Adora gli animali e tutto ciò che è natura. Ama, molto, anche la musica e se ascolta una canzone che le piace inizia a ballare con il ventre… DA  IMPAZZIRE!!!! Ogni giorno ci regala qualche mezza parolina o versetto in più, è sempre più vivace e sicura di se. Quando torniamo nella nostra casa dopo un’uscita è felicissima, riconosce tutte le sue cose e parla in continuazione: “Ich… Bababa… Cia cia… Titi zaa… ohhh!!!....” e così via. Di lei sono tutti innamorati pazzi, tanto che c’è una vera disputa familiare sul suo accudimento, quando la mamma ha bisogno di qualche ora per andare in ufficio... la vuole la nonna, la vuole la zia, la vuole la cugina, la vogliono gli amici. Giovedì sera scorso, siamo andati a teatro a vedere le danzatrici Apsara… STUPENDE… Neary si è divertita tantissimo, guardava le mani snodate delle danzatrici e provava a fare anche lei gli stessi movimenti, e poi, quando il pubblico applaudiva pure lei iniziava, eccitatissima e sorridente, a battere le manine… Da mangiare di baci tanto era tenera!!! Quello di cui ti accorgi immediatamente quando rientri con tuo figlio in Italia è che la tua vita si è completamente trasformata: intanto la COPPIA è diventata FAMIGLIA e ne discerne una  vita completamente diversa: addio bagni e docce senza limiti di tempo, addio lettura, addio TV, addio cinema, addio ordine. La nostra vita è all’80% NEARY. Dobbiamo dire che il primo mese in Italia non è stato facile anzi, diremo, assai difficile, riorganizzare il tuo mondo, per quanto tu sia da tempo preparato, ti impegna moltissimo sia a livello psicologico che a livello fisico. Cinzia è dimagrita di 11 Kg!! Ti chiedi tutti i giorni : “Ce la farò??”, poi guardi quel cucciolo inerme e sorridente pronto a lanciarsi fra le tue braccia e ad abbracciarti fiducioso e la risposta è presto data “SI!!!”.