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di Redazione (redazione@vita.it)
10/6/2008L'intervista realizzata dall'ong Aifo a Sarmila Shrestha, presidente dell'organizzazione non governativa nepalese Watch.Il 28 maggio nel parlamento nepalese 564 membri hanno votato quasi all'unanimità il passaggio dalla monarchia costituzionale alla repubblica. Sarebbe stata sufficiente una maggioranza qualificata dei 2/3 dei votanti, ma solo 4 persone hanno espresso una preferenza in favore del re, che non sarà esiliato, ma avrà quindici giorni per lasciare il palazzo reale e diventerà un normale cittadino.
Sarmila Shrestha, presidente dell'organizzazione non governativa nepalese Watch (Women acting together for change) si batte da anni per i diritti delle donne, delle persone con disabilità e delle categorie sociali più vulnerabili del proprio paese. In Italia per partecipare ad un incontro della federazione di ong Focsiv, invitata dall'AIFO, che sostiene il progetto di sviluppo comunitario di Watch in Nepal. Anche Watch ha promosso e partecipato a due manifestazioni, il 4 gennaio 2008 a Rupandehi Butival, e l'8 gennaio a Bhaktapur, per chiedere maggiori diritti per le donne in Nepal e un'assemblea costituente per un nuovo governo repubblicano .
“ Stiamo aspettando la fase in cui i rappresentanti politici si divideranno in gruppi per affrontare singoli temi e scrivere i paragrafi della nuova costituzione" afferma l'attivista in un'intervista realizzata da Filippo Ciardi di Aifo. "A noi interessano molto le parti che riguarderanno la tutela dei diritti delle categorie più deboli della società. Speriamo che si consultino con i rappresentanti della società civile, noi di Watch siamo pronti a dialogare con i politici per fare le nostre richieste”.
Sarmila Shresta è ottimista riguardo alla costituzione che verrà. “Spero – si augura - che sia un buon testo giuridico, con norme a tutela dei poveri e degli emarginati. Chiederemo di non indugiare come nella costituzione attuale sul sistema delle caste, perché anche se in quella vigente non sono imposti per legge doveri o divieti, il fatto di presentare le caste nella costituzione ha sostenuto finora le tradizioni culturali che hanno contribuito alla separazione e ai pregiudizi tra persone di gruppi etnici differenti. Proporremo anche che siano previste delle pene precise per chi maltratta le persone più deboli nella scala sociale”.
In Nepal i matrimoni tra persone di caste diverse non sono frequenti, “anche perché – spiega la presidente di Watch – ci sono casi in cui se una donna di una casta molto bassa sposa un uomo di una casta superiore, la famiglia di questo potrebbe non accettarla. Una delle nostre richieste per evitare gli abbandoni degli uomini è che questi siano obbligati a porre il loro cognome sul certificato di matrimonio. Senza questo infatti la moglie non può attestare legalmente di essere sposata, perdendo il diritto a metà dei beni del marito, e non può garantire la discendenza e i diritti di mantenimento ai figli, che li assumono per linea paterna”.
Nelle aree rurali, afferma Sarmila Shrestha , c'è ancora molta povertà e poca istruzione. “Chiediamo anche al nuovo corso politico di risolvere il problema della casa per le popolazioni più povere che vivono in abitazioni piccolissime o precarie. Ci sono infatti molti terreni e immobili che sono lasciati inutilizzati. Credo che il governo dovrebbe imporre un utilizzo sociale di parte di questi beni, trattando con i proprietari privati per un prezzo equo di acquisto e l'assegnazione di terreni e case popolari a chi è estremamente povero”.
Il sistema sanitario in Nepal è centralizzato, c'è un ospedale in ognuno dei 74 distretti in cui si divide il territorio, ma di fatto molti sono stati danneggiati durante la guerra civile, altri sono privi di equipaggiamenti, di medicinali e i medici sono scarsamente presenti. Nelle zone rurali i centri sanitari sono del tutto assenti, non ci sono dottori e non si trovano neanche i medicinali più comuni. Con la conformazione geografica montuosa del Nepal, raggiungere la città dalla campagna per problemi di salute gravi può comportare molte ore di viaggio. “Per questo – prosegue la presidente di Watch – lotteremo perché il nuovo governo garantisca un sistema sanitario decentralizzato e il funzionamento
degli ospedali”.
In mancanza di servizi sanitari, è Watch che garantisce assistenza nelle 3 aree rurali dove opera in Nepal, cioè nei 2 distretti di Lalitpur e Kathmandu (nella valle di Kathmandu), nei 3 distretti di Rupandehi (nella zona delle pianure del Terai) e nei 3 distretti dell'area di Okhaldunga (verso le alte montagne). L'anemia e altre malattie stanno diminuendo grazie all'assistenza sanitaria e alla migliore alimentazione. "Tra i risultati del progetto AIFO-Watch in queste tre aree c'è infatti anche il miglioramento di attività economiche di sussistenza e di piccolo commercio, soprattutto di prodotti agricoli" scrive Filippo Ciardi di Aifo.
“Oltre alle migliorate tecniche di coltivazione delle colture stagionali – conclude Sarmila Shrestha - le donne hanno imparato a far crescere anche prodotti agricoli fuori stagione e ad allevare in modo migliore gli animali, che hanno quindi più latte. Adesso c'è una forte partecipazione delle donne nell'organizzazione sociale, più solidarietà tra di loro, azioni contro le violenze che ancora alcuni uomini esercitano arbitrariamente nei confronti di donne accusate di stregoneria, ed è stata ridotta la poligamia. Il 99% delle donne ha adesso pieni diritti di cittadinanza, Watch ha infatti le ha aiutate nelle formalità per ottenere la carta d'identità, che adesso è un diritto che reclamano. Il 99% dei bambini adesso va a scuola, comprese le bambine, che prima non lo facevano”.