Come fare
Restituzione o revoca del mandato
L’iter adottivo e/o l’incarico possono interrompersi per alcune cause e tra le più comuni citiamo:
- perdita dei requisiti di legge nel caso il decreto venga revocato dal Tribunale per i Minorenni;
- adozione nazionale, adozione nazionale a rischio, affidamento;
- non concordanza sulla scelta del Paese;
- rifiuto proposta d’adozione non sufficientemente motivato;
- accertamento stato gravidanza, indipendentemente dall’esito;
- ingiustificato ritardo nella produzione del dossier per l’estero o suo aggiornamento;
- mancata partecipazione ai corsi o agli incontri con i professionisti dell’ente;
- separazione, decesso di un coniuge;
- sfiducia nell’Ente;
- interferenza durante il percorso di soggetti non autorizzati;
- condanne sopraggiunte, ecc...
In caso di revoca o restituzione/dismissione dell’incarico, generalmente le vertenze si aprono per rivendicazioni economiche. In caso di revoca o dismissione del mandato entro il primo anno dalla firma del conferimento incarico verrà restituito:
- il 20% della seconda trance del costo Italia
- il 20% della formazione
Gli importi ulteriori (50% costo Italia, costo traduzioni ed estero) non potranno essere restituiti in alcun caso, evidenziando che l’Ente ha stabilito le scadenze e modalità di pagamento avendo verificato che corrispondono alle varie fasi di spesa, anche allo scopo di non ricevere fondi di cui non si prevede l’utilizzo immediato.
Inoltre, poiché una parte dei servizi erogati dall’ente potrebbero essere stati forniti senza copertura preventiva dei costi, in caso di interruzione della procedura dovranno essere rimborsate le spese dall’Ente sostenute per la specifica assistenza svolta.
Misure di sostegno pubblico vigenti
In caso di necessità la famiglia può rivolgersi, oltre che agli esperti NAAA, all’équipe socio-assistenziale dell’ASL di riferimento.