Bambini sheguè - Bambini stregoni
Il fenomeno dei bambini sheguè - Bambini stregoni è purtroppo aumentato vertiginosamente negli ultimi 10 anni. Decine di migliaia di bambini vivono nelle strade delle città della Repubblica Democratica del Congo e sempre di più sono quelli che vengono maltrattati e accusati di praticare la stregoneria.
Il progetto sarà implementato nel distretto di Kalemie, provincia del Katanga in collaborazione con Human Dignity in the World (HDW) un'organizzazione congolese a carattere nazionale con sede a Goma e composta da varie sedi periferiche e AVEC-PVS (Associazione Veterinaria di Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo) con sede in Piemonte (www.avec-pvs.org).
Beneficiari del progetto saranno 60 bambini di strada costretti a vivere emarginati e maltrattati perché considerati stregoni.
I bambini vengono accusati di tutte le disgrazie che accadono in famiglia (morti, malattie, AIDS, perdite del lavoro) e vengono maltrattati e cacciati da casa. Il lucrativo e purtroppo crescente fenomeno delle sette religiose, ha dato spazio a leader o auto proclamati profeti che utilizzano i “bambini stregoni” per accrescere la propria notorietà, organizzando esorcismi nelle numerosissime “chiese del risveglio” (églises de revéil). Spesso però i bambini subiscono maltrattamenti brutali, sequestri senza cibo né acqua, violenze, per costringerli a confessare le loro "colpe".
L’obiettivo dell’intervento è il recupero di almeno 60 bambini di strada, attraverso il reinserimento nel tessuto sociale locale e con un contributo alla prevenzione dell’abbandono nel distretto di Kalemie, provincia del Katanga.
Il progetto, che si concentra a Kalemie, città sulle rive del lago Tanganika, prevede interventi a favore dei bambini di strada, fornendo loro il supporto necessario e cercando, ove possibile, di intervenire per ridurre il fenomeno dell’abbandono minorile e lo stigma sociale della stregoneria.
Tutte le attività saranno gestite da uno psicologo responsabile, da 5 operatori debitamente formati, un infermiere e da un cuoco.
Allo scopo di creare un primo rapporto di conoscenza e reciproca fiducia, è prevista una fase di avvicinamento in cui gli operatori si recano nei luoghi maggiormente frequentati dai bambini di strada (mercati, spiagge, porto ecc…) e offriranno assistenza sanitaria e cibo.
Un Centro di Accoglienza Diurno offrirà cibo, vestiti, possibilità di lavarsi nonché piccole attività e corsi di alfabetizzazione. Gli incontri con i bambini avverranno in ambiente informale, alla presenza di animatori, i piccoli verranno coinvolti in giochi di ruolo, giochi didattici, spettacoli musicali e teatrali allo scopo di coinvolgere attivamente i minori selezionati e a facilitarne l’osservazione da un punto di vista psico-pedagogico Uno psicologo organizzerà incontri i con i minori e le famiglie al fine di individuare le azioni da intraprendere.
Il progetto prevede il coinvolgimento della popolazione della zona. Si tratta infatti di sensibilizzare la popolazione e le autorità locali affinché abbiano un diverso atteggiamento nei confronti del bambini considerati “stregati”. Verranno quindi organizzati 3 eventi pubblici:
- L’abbandono minorile, prevenzione, cause e impatto sociale;
- Problematiche familiari rivolto ad un target prevalentemente femminile. Verrà realizzato un momento d’incontro informale in cui verranno trattati i temi della salute del bambino, igiene e pianificazione familiare. All’interno di questo incontro, momenti conviviali allo scopo di garantire la presenza e la partecipazione delle donne
- Verrà organizzato, al termine del progetto, un evento pubblico allo scopo di divulgare i dati raccolti e le attività svolte.