Il paese, situato nell'Africa occidentale, ha fatto parte dell'impero coloniale francese dalla fine dell'800 fino al 1960, quando ha ottenuto l'indipendenza dopo essersi separato dalla Federazione del Mali.
Nonostante sia un Paese povero, la sua economia è più sviluppata rispetto a quella dei paesi vicini, grazie anche ai numerosi investimenti di capitali stranieri, soprattutto francesi.
La buona performance dell'economia negli ultimi anni nel Paese non ha avuto effetti significativi sulle condizioni di vita della popolazione: il 54% dei senegalesi vive ancora sotto la soglia di povertà, la disoccupazione è quasi del 50% e l'accesso ai servizi rimane problematico.
Il tasso di alfabetizzazione è sotto al 40%, con una forte discrepanza tra il dato riguardante i maschi e le femmine (51,1% contro 29,2%). Nonostante la lotta all'Hiv non sia una delle priorità statali (ne è affetto l'1% della popolazione), l'epidemia di colera del 2004 mostra come anche a livello sanitario occorrano sensibili miglioramenti.
Il Senegal pertanto è uno dei 20 paesi a più basso indice di sviluppo umano. E' infatti classificato al 155° posto con un indice di sviluppo pari a 0,459 e una speranza di vita alla nascita di 52 anni.
La condizione dell'infanzia in Senegal è segnata inoltre da un elevato numero di bambini che chiedono l'elemosina. La maggior parte dei piccoli mendicanti non ha compiuto i dieci anni. Sono bambini privati dei diritti fondamentali, a cominciare dall'istruzione. La sottoalimentazione li espone a molti problemi di salute, quali febbre, dolori addominali, dermatosi e malaria. In alcuni casi diventano oggetto di violenza, abusi e sfruttamento.